AGGIORNAMENTO: Ursula Von Der Leyen, presidente della Commissione europea, ha spiegato che l’Unione Europea sta cErcando di velocizzare la distribuzione dei test antigenici da svolgere negli aeroporti, per facilitare il tracciamento nei contagi e restituire fiducia negli spostamenti dei cittadini tra le nazioni europee.
Test rapidi negli aeroporti UE, con l’obiettivo e la speranza che entrino in funzione entro fine anno: il Covid avanza in Europa con variegate limitazioni agli spostamenti, test obbligatori e quarantene tra i diversi Stati, proprio in un’area, quella dell’Unione Europea, che aveva fatto della libertà di spostamento al suo interno il suo più grande vanto. Come fare allora a viaggiare sicuri da un capo all’altro dell’UE?
Specie adesso che si avvicina uno dei momenti più intensi dell’anno, quello delle festività natalizie, con molte persone che torneranno a casa, come i tanti immigrati sardi che vivono all’estero, e tante altre che cercheranno di rilassarsi un attimo con un breve periodo di vacanza.
Bene, nei giorni scorsi c’è stata una riunione in teleconferenza dei primi ministri dei paesi UE che ha cercato di porre le basi per far ripartire la mobilità tra i Paesi dell’Unione Europea attraverso un piano pilota che verrà approfondito nei prossimi giorni e che sia in grado di far utilizzare regole comuni e strumenti condivisi contro il Covid. Insomma la fine del far west di regolamenti nazionali, con un piano che dovrebbe entrare in vigore già per Natale.
La Presidente Ursula Von der Leyen, ha infatti spiegato che è intenzione della Commissione UE quella di garantire la continuità del sistema Schengen.
Sì lavora su ipotesi molto concrete come i test rapidi da svolgersi in tutti gli aeroporti europei. Un’idea che va incontro anche alle richieste dell’ associazione mondiale delle compagnie aeree (IATA) che chiede di introdurre controlli massicci e con standard comuni prima della partenza sui voli internazionali al posto delle quarantene.
Standard comuni dice la IATA, e allora ecco che in Europa prima a occorre che l’esito degli stessi test rapidi venga riconosciuto dai paesi di tutta l’UE, cosa che ancora non accade.
E questo fa capire come ogni Governo abbia cercato un approccio e una soluzione diversa al problema coronavirus, ad esempio ci sono regole molto diverse in Europa per quanto riguarda la quarantena. Si va alla ricerca di una soluzione condivisa anche in questo caso.
Altra soluzione indicata è quella dell’utilizzo di app per il tracciamento capaci di dialogare fra loro anche quando si va all’estero, insomma che non si necessario caricare una nuova app quando si va in Francia ma si possa utilizzare sempre Immuni.
A proposito di Immuni, dallo scorso 17 di ottobre essa è in grado di interfacciarsi con le app di Germania e Irlanda.
Sono attese regole comuni anche in tema di quarantena, mentre dovrebbe essere anche rilasciata la versione definitiva di Re-open Eu, una mappa interattiva delle restrizioni di viaggio, sempre aggiornata, che ci faccia capire facilmente dove, come e a quali condizioni si possa ancora viaggiare in Europa.
Re-open Eu esiste già, la trovate qua, ma c’è ancora da lavorare.
This post was published on 2 Novembre 2020 11:43
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