Passaporto Sanitario, venerdì prossimo la soluzione: la Sardegna è ormai praticamente Covid-Free con soli 231 attualmente positivi, inclusi 49 ricoverati, solo 3 dei quali in terapia intensiva. Da giorni ormai non ci sono nuovi positivi e gli ultimi casi di positività sono di persone provenienti dall’esterno dell’isola.
Ora, considerando che la Sardegna è una terra molto accogliente e che ci si aspetta circa 2 milioni e mezzo di turisti durante l’estate, ecco che diventa prioritario attuare un sistema di controlli per garantire sardi e turisti. Parte da questa osservazione la diretta streaming di oggi del Presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas. Ecco cos’altro è stato detto.
La Regione Sardegna continua a chiedere al Governo che si renda possibile effettuare una certificazione di negatività, da realizzarsi liberamente in tutta Italia, con semplicità e ad un prezzo ragionevole. Spesa che verrà riassorbita con dei bonus una volta nella nostra isola.
Una certificazione che attesti l’effettuazione di un test in grado di accertare che al momento della sua esecuzione il cittadino sia negativo al Covid-19. Non è una patente di negatività (non ci sono ancora evidenze scientifiche su un’eventuale immunizzazione), ma una semplice cautela, per accogliere con maggiore sicurezza i turisti e preservare al meglio la salute pubblica in Sardegna.
La Sardegna ha proposto questo metodo per riaprire l’isola al turismo, garantendo la sicurezza di tutti, ma “se il governo ha proposte alternative le faccia“, attacca Solinas.
Solinas sottolinea anche come la certificazione dello stato di negatività sia un problema avvertito a livello mondiale e che anche l’Italia dovrà disciplinare. Se lo Stato non dovesse consentirlo, sono previsti due scenari alternativi che consentiranno comunque un attento sistema di controlli che, con applicazioni e autocertificazioni, permetterà il transito turistico in tutta l’isola.
Vista l’importanza della faccenda faccio parlare direttamente Solinas:
penso venerdì di potervi dare la definizione di questa vicenda nel suo complesso anche perché, nel frattempo ci sarà stata la conferenza delle regioni che deve approvare uno specific ordine del giorno proposto dalla Regione Sardegna in materia di test, controlli, controlli di sicurezza e possibilità di farli con semplicità in tutte le strutture pubbliche e private delle proprie regioni
Venerdì verrà insomma spiegato qual è la soluzione trovata, dei test (salivari o meno), oppure se il Governo nazionale non dovesse consentirli, le soluzioni alternative individuate dalla regione Sardegna. Queste ultime verranno nel caso presentate alla stampa venerdì sera, anche perché la data del 3 giugno si avvicina e gli italiani hanno diritto di sapere come potranno muoversi.
This post was published on 25 Maggio 2020 19:25
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penso che se io devo fare il passaporto sanitario, la stessa cosa mi debba dare la regione Sardegna, io assicuro la mia negatività al virus, Solinas mi deve garantire che non prenderò il virus nella sua isola......Nella malaugurata ipotesi che mi prenda il Covid-19 chiederò tutti i danni alla regione Sardegna e denuncerò il presidente Solinas alla magistratura
prevedo che molte persone non andranno in Sardegna. A meno che la Regione non ci ripensi.
Io di farmi schedare e tracciare non ci penso nemmeno. Sto dove sono.
Solinas chiede il certificato di negatività ai turisti che arrivano in Sardegna per garantire la sicurezza a chi arriva e ai residenti. Tale garanzia ci sarebbe solo a condizione che tutti i residenti in Sardegna facessero il tampone o il sierologico, testata la negatività di tutta la popolazione sarda allora sarebbe giusto chiedere a chi entra il certificato di negatività. Invece così facendo, chiedendo la negatività a chi entra, non viene garantito il turista che sa di non portare in terra sarda il virus, ma non sa se intorno a lui qualche residente asintomatico è contaggioso. Non basta aver ridotto i morti a 0 e i contaggi R0 allo 0,2 per poter dire "Sardegna covid-free". Ritengo che la richiesta del certificato di negatività non sia una richiesta equa, giustificata e soprattutto non garantisce gli stessi diritti. Il turista in questo caso è penalizzato: cercare una struttura per fare il test (non è detto che ci sia, soprattutto all'estero), fare attenzione che venga prenotato una settimana prima di partire, recarsi nella struttura per fare il test (aumentare il rischio di contaggio), pagarlo (e ricevere un buono per un sito archeologico, "grazie non mi interessa")..... insomma dimostrare la negatività e poi arrivi in Sardegna e non sai se chi ti accoglie è veramente negativo.....
Infine per chi farà su e giù, tipo me, che ogni anno faccio 3/4 viaggi per la Sardegna? Dovrò fare ogni volta il sierologico?
Caro Solinas si potrà richiedere tale test solo quando in Sardegna tutti lo avranno fatto!!!!