Sardegna, ecco cosa riapre e cosa si potrà fare dal 4 maggio 2020: è arrivata la tanto attesa ordinanza del governatore della Sardegna, Christian Solinas, che certifica quali settori potranno ripartire in Sardegna e quando. Un’ordinanza che, dice Solinas, è un atto di fiducia nei confronti della responsabilità del popolo sardo, che riapre gradualmente a Sardegna.
Ma ve lo diciamo subito, rimane l’autocertificazione per spostarsi. Trovate qui invece ciò che sarà concesso dal governo nazionale.
Il leitmotiv della ordinanza e di tutte le riaperture possibili sta nel divieto di assembramento, garantendo la distanza interpersonale e senza il contatto diretto delle persone, oltre che nell’uso delle mascherine. Trovate qui il testo integrale dell’Ordinanza n°20 del 2 maggio 2020 firmata dal Presidente della Regione Sardegna, di seguito invece i punti salienti. Vi ricordo anche le FAQ, cioè la risposta alle domande più frequenti sulla Fase 2 appena pubblicate sul sito del Governo nazionale.
Nei Comuni con parametro Rr (R con t) inferiore 0,5 il sindaco potrà riaprire attività inerenti la cura e la salute della persona – centri estetici, parrucchieri, tatuatori e simili – solo su appuntamento e con accurata igienizzazione degli strumenti di lavoro, teli e camici dovranno essere monouso. I parametri R con t saranno diffusi Comune per comune dalla Regione Sardegna.
Sempre nei Comuni con parametro Rr (R con t) inferiore 0,5 sarà possibile da questa data l’apertura dei negozi di vendita di abbigliamento, calzature, gioiellerie e profumerie.
Le misure potranno essere ritirate in caso di un innalzamento dei contagi, dal 18 maggio si parlerà invece di un’eventuale apertura al pubblico di bar e ristoranti.
Abbiamo visto le decisioni del presidente Solinas, ma nel resto d’Italia come si sono comportati? Facciamo un’analisi, a voi il confronto:
A sfidare più apertamente il governo nazionale è stata la Regione Calabria, che permetterà spostamenti in altri comuni per ragioni di lavoro, salute, stati di necessità, visite a congiunti, attività motoria e sport individuali. Ma soprattutto permetterà la ripresa di somministrazione di alimenti e bevande anche se solo esclusivamente attraverso il servizio con tavoli all’aperto e mantenendo le giuste distanze. Ristoranti, pizzerie, rosticcerie per la preparazione dei relativi prodotti da effettuarsi potranno lavorare a mezzo asporto.
In Emilia Romagna – governata dal PD e non è un dettagli odi poco conto – riaprono parchi e giardini pubblici, ma rimangono chiuse le spiagge. Si potrà fare la spesa all’interno della propria provincia e visitare i “congiunti” all’interno della propria Regione. Riaprono biblioteche e cimiteri. All’interno della propria provincia si potrà andare nelle seconde case o raggiungere camper e roulotte di proprietà per compiere le necessarie attività di manutenzione, rientrando in giornata. Consentita inoltre, sempre nella propria provincia, l’attività motoria e sportiva all’aperto come ciclismo, corsa, equitazione, pesca sportiva e caccia di selezione.
Resta l’obbligo di mascherine in Lombardia, aperti i mercati ma solo per l’alimentare, funerali a numero chiuso e misure per gli spostamenti e i trasporti. E’ inoltre consentita l’attività di toelettatura degli animali da compagnia, purché il servizio venga svolto per appuntamento senza contatto diretto tra le persone.
Toiletatura degli animali d’affezione anche in Sicilia, dove ci si potrà trasferire nelle seconde case, a patto che non si faccia la spola con l’abitazione principale, ma vi rimanga per l’intera stagione.
In Campania non è consentito svolgere attività di corsa, footing o jogging nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico. Vige l’obbligo di indossare la mascherina nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico. Quarantena per chi rientra nella Regione.
This post was published on 2 Maggio 2020 19:24
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