ATTENZIONE – ARTICOLO AGGIORNATO DOMENICA MATTINA dopo la conferenza stampa online del Presidente della Regione Christian Solinas che ha presentato l’ordinanza appena firmata e che permette una più ampia riapertura delle attività produttive della Sardegna e la pubblicazione sul sito del Governo delle FAQ sulla fase 2.
Intanto, di sicuro, dopo la “Festa della liberazione” dal Nazifascismo, non è ancora arrivata quella dal coronavirus, per la quale occorrerà attendere ancora. Il weekend appena passato infatti, sebbene importante, non è stato decisivo come ci si aspettava, perché il nuovo decreto da parte del governo nazionale ci dice sì qualcosa di più su quando potremo uscire di casa e riprendere tutti a lavorare, ma non è stato coraggioso come si sperava nei giorni precedenti. Anzi per la verità è stato piuttosto confuso.
Anche perché diciamolo pure, abbiamo fatto finora i bravi, siamo restati a casa calmi e tranquilli, ma la popolazione adesso è stanca di tante restrizioni, anche mentalmente, senza contare le sempre maggiori difficoltà economiche.
E non aiuta la ridda di voci e ipotesi sulle possibili riaperture, ne il doppio binario legislativo, con le regioni che hanno il potere di limitare volendo le decisioni prese a livello nazionale (si parla, al momento, di 225 atti tra livello nazionale e regionale in Italia). Anche perché ognuno segue le indicazioni dei propri comitati scientifici, incontra e ascolta le organizzazioni di categoria, con lo scopo di ragionare su percorsi e protocolli che consentano una ritorno ad una vita normale, nel maggior rispetto possibile della salute di tutti.
Noi abbiamo preso come fonti nell’ordine:
AGGIORNEREMO L’ARTICOLO anche nei prossimi giorni, non appena usciranno ulteriori comunicati o atti ufficiali (ordinanze/decreti), da parte di chi ci governa.
In Italia: sono già aperti i negozi per bambini, le cartolerie, le librerie e altri 100 codici ATECO. Nessuna menzione del Premier su nuove aperture già da domani. Si legge però sugli organi di stampa che lunedì potranno riaprire in tutto il paese le imprese e i distretti del settore manifatturiero la cui attività sia rivolta prevalentemente all’export e le aziende del comparto costruzioni, solo per i cantieri su dissesto, scuola, carceri e edilizia residenziale pubblica.
In Sardegna: riaprono librerie, i negozi che vendono abbigliamento per bambini e studi professionali. Parola di Solinas l’altro ieri in conferenza stampa, in pratica ci si dovrebbe riallineare al decreto nazionale dello scorso 13 aprile. Lo stop deciso da Solinas a queste attività infatti scade nella giornata di domenica 26 aprile 2020.
Per la precisione l’ordinanza di Solinas dello scorso 13 aprile 2020 vietava la riapertura delle attività di commercio di carta, cartone e articoli di cartoleria; di commercio al dettaglio di libri e di commercio al dettaglio di vestiti per bambini e neonati, nonché la riapertura al pubblico degli studi professionali almeno fino al 26 aprile 2020, salvo nuova proroga esplicita. Proroga che non c’è stata, quindi si può aprire.
In Italia (UFFICIALE): così spiega il Premier Conte in conferenza stampa, dal 4 al 18 maggio 2020:
In Sardegna (UFFICIALE):
Movimenti delle persone, attività fisica e sport in Sardegna:
Nautica e seconde case:
Funzioni eucaristiche, messe e funerali:
In Italia: si prevede la riapertura del commercio al dettaglio con garanzie di protezioni individuali e obbligo di distanziamento tra clienti. riaprono anche mostre e musei.
In Sardegna:
Nei Comuni con parametro Rr (R con t) inferiore 0,5 il sindaco potrà:
In Italia: bar e ristoranti, che è possibile che riaprano anche il 4 o 11 maggio, ma con il solo servizio di asporto per tornare poi pian piano alla normale attività, ma non si sa ancora quando di preciso.
In Sardegna: apertura anche per bar e ristoranti, purché siano in grado di garantire le necessarie misure di sicurezza e distanziamento tra le persone.
In Italia: apertura bar, ristorazione, parrucchieri, centri estetici, centri massaggi e cura della persona.
Ci sono valutazioni in corso, ne sapremo di più nei primi giorni della prossima settimana, quando scade il decreto del ministero dei trasporti.
This post was published on 25 Aprile 2020 10:57
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In sardegna, la situazione è molto ma molto pesante. Qui si vive di turismo, aprire il 01/06 tenendo la gente a distanza, voglio proprio vedere!!! Bar, ristoranti, spiagge, alla spicciolata ! I nostri politici sono tutti pazzi! Nessuno lavorerà in queste condizioni. Dalle mie parte molti operatori turistici hanno già rinunciato alla stagione,( con tanti dipendenti lasciati a casa) e noi altri , piccolo esercizi commerciali e altro, per riflesso resteremmo a bocca asciutta . Caro Governo dovrete mantenere milioni d'italiani per mesi e mesi e non a base di ridicoli Bonus, che per altro non sono arrivati a tutti, me compresa. Il Covid c'è e dovremmo conviverci, a patto che i nostri Illustrissimi Uomini di Scienza passassero meno tempo in TV e di più in laboratorio a cercare un rimedio. Il fallimento economico di centinaia e centinaia di PIva avrà la meglio sul Covid. A rotazione chiuderanno le grosse e medie imprese e fabbriche e l'Italia morirà perché abbiamo un governo composto da codardi senza midollo spinale e senza parola. Sono disgustata!
Applausi
La penso esattamente come te.
Si... riparte il lavoro al nero... Più i contagio tra persone.. Sé ne vedrà delle belle.. Pensate al mare... una marea di contagi!!!