Il clima estivo della Sardegna sarà il peggior nemico del Covid-19? E’ uscito uno studio diffuso dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e che quindi possiamo considerare ufficiale e non una fake news, che cerca di rispondere al quesito: Quanto resiste il Sars-Cov-2 nell’ambiente?
La risposta per la Sardegna ha una grande valenza, il nostro clima infatti potrebbe darci una grossa mano nel proteggerci da una ulteriore diffusione del Covid-19.
Relativamente alle condizioni esterne di temperatura, si è scoperto che il virus SARS-CoV-2 (altro nome del covid-19) può essere rilevato fino a 7 giorni a 22°C o fino a 1 giorno a 37°C (trovate tutte le tabelle con i dati nello studio originale).
I dati disponibili su SARS-CoV2 mostrano che il virus ha una diversa sopravvivenza in base alla tipologia di superfice, questi i dati in in condizioni controllate di laboratorio (es. umidità relativa del 65%):
Il SARS-CoV-2 mostra, nei confronti delle temperature rilevanti per i processi di preparazione dei cibi (cottura e mantenimento dalla temperatura nelle attività di ristorazione), un comportamento analogo a quello di altri Coronavirus come SARS e MERS, non è più possibile rilevare il virus infettante dopo 30 minuti a 56°C e dopo 5 minuti a 70°C.
Il virus SARS-CoV-2 risulta efficacemente disattivato dopo 5 minuti di esposizione a comuni disinfettanti, come le soluzioni a base di cloro allo 0,1%, etanolo al 70% o ad altri disinfettanti quali clorexidina
0,05% e benzalconio cloruro 0,1% (24).
Come emerso da un altro studio condotto dai due naturalisti Gentile Francesco Ficetola e Diego Rubolini dell’Università degli studi di Milano, il coronavirus SARS-CoV-2 sembra predilire una temperatura media sui +5°C e un’umidità medio-bassa. L’esatto contrario dell’Estate sarda che si caratterizza per temperature molto alte ed elevata umidità, che provocano infatti una forte afa.
Abbiamo anche recuperato un altro studio – il “Monthly Climate Explorer for COVID-19” – messo a punto dal “Servizio per i cambiamenti climatici della missione Copernicus“, secondo il quale da maggio in Italia le condizioni climatiche saranno più ostiche rispetto alla diffusione del coronavirus SARS-CoV-2.
Sul fatto che l’estate possa darci una mano, anche Burioni si è dichiarato possibilista, perché il Covid è un virus che si trasferisce con il contatto umano e, ad esempio, con il caldo le goccioline di saliva potrebbero evaporare prima, riducendo così le possibilità di contagio.
Anche perché, come spiega il MeteoGiornale, ci si aspetta un mese di maggio bollente, con le prime ondate di calore a 40°C, che mai nella storia saranno così bene accette.
Insomma, la calda estate della Sardegna potrebbe essere il nemico numero 1 del Covid-19.
NOTA: occorre specificare come gli stessi studi scientifici citati non rappresentino una verità scientifica assoluta e potrebbero anche venire confutati in seguito, per questo scrivendo questo articolo abbiamo utilizzato tanti periodi ipotetici. Detto altrimenti: potrebbe essere così, ma non c’è certezza. Per questo motivo vi invitiamo a non ridurre la prudenza dei vostri comportamenti e ad osservare fiduciosi le misure decise dal Governo.
This post was published on 24 Aprile 2020 12:59
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