Turismo in Sardegna, boom di nuove aperture legate al turismo: la Sardegna è una regione che attualmente fonda la propria economia sul settore turistico, sfruttando l’immenso patrimonio naturale, storico, culturale ed enogastronomico che il territorio riesce a mettere a disposizione dei turisti. Gli sforzi messi in campo dalle Istituzioni locali per favorire e diffondere il turismo italiano ed estero nell’isola sono stati rilevanti, e queste azioni si ripercuotono anche sulle attività imprenditoriali che operano in questo settore.
Ristoranti, bar e alberghi, ma anche piccole botteghe di prodotti tipici stanno avendo un vero e proprio boom di nuove aperture; a trainare i dati è la città di Cagliari, che nel giro di un paio di anni dal 2016 al 2018 ha visto aumentare le attività nel centro storico da 473 a 529, mentre quella nelle altre parti della città da 767 a 829.
Questi sono i dati che sono stati resi noti dall’ufficio studi di Confcommercio, che ha realizzato una ricerca con la collaborazione delle Camere di Commercio, analizzando 120 Comuni a livello nazionale, di cui 110 capoluoghi e 10 tra quelli non capoluoghi ma popolosi.
A risaltare in questi dati raccolti sono le nuove aziende avviate dai giovani, non contando anche le tantissime startup che ruotano sempre attorno al settore turistico, proponendo servizi di contorno e supporto a tale settore.
Soluzioni per avviare un’attività che risultano favorevoli anche grazie alla possibilità di poter usufruire del regime forfettario, un nuovo ordinamento fiscale che va a sostituire quello dei minimi, ora messo da parte. Un regime agevolato, come indicato nell’apposita guida di Fatture in Cloud, accessibile a tutti coloro che mantengono ricavi e i compensi entro il limite di 65 mila euro.
La situazione di crescita delle attività legate al turismo coinvolge in modo analogo tutte le zone della Sardegna: Carbonia, Oristano, Nuoro, segno che la regione sta svolgendo un ottimo lavoro di consolidamento del proprio patrimonio.
In generale, a livello italiano, lo studio rileva come la specificità del tessuto insediativo caratterizzato da poche grandi città e da una molteplicità di quelle piccole e medie, rappresenta un unicum da cui partire per disegnare la trasformazione futura del nostro paese.
Chiaro come, si deve mettere in campo una politica di rafforzamento delle economie urbane, contrastando la desertificazione commerciale e attuando delle politiche sempre più rivolte a facilitare il compito di chi vuole “fare impresa”, un’azione sempre più difficoltosa vista la condizione economica in cui versa in generale il nostro Paese e l’Europa e il carico continuo che la burocrazia mette sulle spalle degli imprenditori.
This post was published on 28 Marzo 2019 08:47
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