Le Meraviglie della Sardegna presentate da Alberto Angela, ecco dove rivedere la puntata: anche la puntata di ieri di “Meraviglie, la penisola dei tesori” condotta da Alberto Angela è stata coronata da un grande successo di pubblico. Grande interesse nella nostra isola per gli ultimi 50 minuti di trasmissione dedicati alla Sardegna.
E’ stato uno spettacolo nello spettacolo, con immagini di grande intensità e persino ricostruzioni grafiche di grande interesse, con Alberto Angela che è parso sinceramente rapito dalla ricchezza culturale della nostra isola.
Si è partiti da Su Nuraxi di Barumini, l’unico sito Unesco della Sardegna, con immagini spettacolari e una bella ricostruzione grafica di come dovevano essere una volta i nuraghi nel pieno della loro forza e potenza. Interessante l’accento di Alberto Angela, noto per il suo approccio scientifico, alla possibilità che gli antichi sardi scrivessero su tavolette di sughero.
Quanto alla funzione dei nuraghi, Angela li paragona militarmente ai castelli medievali, ma dal punto di vista del loro utilizzo fa un interessante paragone coi grattacieli di New York, ognuno dei quali ha una funzione diversa. Ecco allora che i nuraghi potevano avere funzioni militari, sacre, organizzative, residenziali per i membri più importanti della tribù, ma potevano anche essere in parte dei magazzini. Da notare che Alberto Angela, sempre molto preciso, parla di lingua Sarda e non di dialetto.
Tappa successiva è stata il Sinis, con un rimpallo di immagini tra l’antica Tharros e il Museo archeologico di Cagliari, dove si è diffusamente parlato dei Giganti di Monte Prama, chiamati Giganti e non Eroi, stavolta Alberto Angela mi è proprio piaciuto, mostrati e spiegati in parallelo con i bronzetti nuragici, con un’escursione nel mondo delle Dee Madri, o Donne Dee. 3 mila anni fa i nuragici, i bronzetti e le statue di Monte Prama (le più antiche dell’Europa Occidentale, più antiche anche della statuaria greca), 3 mila anni ancora prima le Dee Madri. Insomma un viaggio di ben 6 mila anni che ha entusiasmato per primo il conduttore.
Quindi la necropoli di Sant’Andrea Priu, con la scultura del toro che domina la vallata e le incredibili domus de janas, nate come sepoltura collettiva delle antiche genti sarde, poi divenuta tomba romana, con la matrona che tradiva lineamenti e sguardo da fiera donna sarda, e quindi gli affreschi bizantini, quando la struttura neolitica divenne una chiesa.
Coinvolgente le tromba di Paolo Fresu, bella la testimonianza di Dori Ghezzi, che ha raccontato ormai da sarda il legame con la nostra isola, dove si trasferì, all’Agnata, con Fabrizio De André.
Se non avete potuto vedere la puntata o se avete piacere di riguardarla, andate su Rai Replay, questo link trovate la puntata di “Meraviglie, la penisola dei tesori” dedicata alla Sardegna, saltate direttamente a 1 ora e 17 minuti di programma, 48 minuti alla fine.
This post was published on 20 Marzo 2019 11:22
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