No dell’antitrust a Tirrenia, niente proroga al regime di continuità territoriale per la Sardegna: l’Antitrust dice no alla proroga della convenzione per continuità territoriale marittima tra lo Stato e la Tirrenia oltre la scadenza prevista per il luglio 2020, si dovrà invece indire una nuova gara, ma solo una volta che si sia analizzato se sia necessario davvero l’intervento pubblico. Lo comunica l’Antitrust sul proprio sito ufficiale all’interno del bollettino settimanale XXIX – n. 11 nel quale viene spiegato che il processo di fusione tra Moby e Tirrenia Cin presenta risvolti critici sotto il profilo concorrenziale.
Il 17 ottobre 2018 le assemblee straordinarie di Moby e CIN, entrambe facenti parte del gruppo Onorato, hanno deliberato un progetto di fusione inversa con indebitamento ai sensi dell’art. 2501- bis c.c. (c.d. merger leveraged buy out) che comporta l’incorporazione della società controllante Moby in CIN, sua controllata al 100%.
[..]Come anticipato, CIN è, dunque, titolare della Convenzione per l’esercizio di servizi di collegamento marittimo in regime di pubblico servizio tra l’Italia continentale e le Isole maggiori e minori, stipulata il 18 luglio 2012 con il Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti (di seguito, la “Convenzione”). Per lo svolgimento di tali servizi CIN riceve un corrispettivo pari a oltre 72 milioni di euro annui di sussidi pubblici.
Dagli elementi acquisiti emerge che la società risultante dalla fusione risulterà gravata dai debiti ora facenti capo alle società partecipanti alla fusione e che la scadenza di tali debiti travalica l’orizzonte temporale dell’attuale Convenzione di alcuni anni. Inoltre, data la necessità, imposta dalla Legge a tutela dei creditori delle imprese che decidono di fondersi, di trovare adeguate fonti reddituali che finanzino l’intera operazione, e avendo le stesse società partecipanti alla fusione individuato tali fonti principalmente nei flussi di cassa provenienti dalla gestione caratteristica – ovvero dall’attività di trasporto marittimo – sembra che uno dei presupposti per la realizzazione della fusione tra Moby e CIN sia la proroga dell’attuale scadenza della Convenzione (prevista per il 18 luglio 2020) quantomeno al 2022/2023. Orbene, si ritiene che questo scenario presenti dei risvolti critici sotto il profilo concorrenziale.
E ciò malgrado la fusione stessa sia allo stato sospesa:
[..] Tuttavia, l’attuazione della stessa è attualmente sospesa, dal momento che la gestione commissariale di Tirrenia ha esercitato il diritto di opposizione e ha impugnato la delibera di fusione dinanzi al Tribunale di Milano, ritenendo che la società risultante dalla fusione non offrisse garanzie patrimoniali sufficienti e che l’effettiva esigibilità del credito che lo Stato italiano vanta ancora nei confronti di CIN per l’acquisto del ramo d’azienda di Tirrenia potesse essere perciò messa a rischio.
La normativa eurounitaria sulla liberalizzazione dei servizi di cabotaggio, in particolare il Regolamento CEE n. 3577/92, prevede che un Ente affidante, prima di assoggettare determinati servizi a Obblighi di Servizio Pubblico (OSP), sia tenuto a effettuare una verifica preventiva del mercato per stabilire se vi siano le condizioni per l’offerta dei servizi predetti a condizioni di mercato, senza compensazione. [..] Solo in presenza di comprovata incapacità da parte degli operatori a fornire tali servizi a condizioni di mercato l’Ente affidante può assoggettare i servizi a Obblighi di Servizio Pubblico (OSP).
Pertanto, l’Autorità auspica che codesto dicastero proceda, secondo una tempistica congrua rispetto alla scadenza del 18 luglio 2020, ad una corretta applicazione del Regolamento (CEE) n.
3577/92 e della regolazione settoriale di prossima emanazione da parte dell’ART, e svolga un’analisi dei fabbisogni effettivi di mobilità da e per le isole interessate (declinati in termini di tipologia e frequenza dei collegamenti, articolazione tariffaria, standard qualitativi, ecc.), propedeutica sia alla verifica preventiva delle condizioni per l’offerta dei servizi predetti a
condizioni di mercato sia all’eventuale assoggettamento a OSP dei servizi da affidare con gara.
Non ci resta che sperare che i tempi siano celeri.
This post was published on 19 Marzo 2019 12:47
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