Christian Solinas è il nuovo Presidente della Regione Sardegna: come al solito gli Exit Poll hanno sbagliato, nessun testa a testa tra Solinas e Zedda, ma una una scelta piena, forte e consapevole da parte dell’elettorato sardo in favore del primo che trionfa alle elezioni regionali 2019 in Sardegna con quasi il 48% dei voi contro neanche il 33% dell’avversario.
Exit Poll che hanno sottostimato il risultato di Solinas per una semplice ragione, i sardi hanno avuto paura di confessare di aver votato per i populisti di Salvini, vista anche la continua aggressione verbale subita sui social media, che tacciava di ignoranza chiunque volesse votare a destra. Anche se poi a ben vedere, il risultato del governo precedente, guidato dal coltissimo Pigliaru, ha prodotto il record storico di emigrazione dei sardi dell’ultimo ventennio. Ben 3288 i sardi, soprattutto giovani, che hanno lasciato la loro terra madre per recarsi verso il resto l’Italia e l’Europa. Ma direi che l’estenuante lentezza con la quale sono arrivati i risultati è un po’ l’emblema della situazione in cui versa la Sardegna. Immobilismo e inefficienza.
A dire il vero Zedda è stato molto bravo a ricompattare il centro sinistra, ma l’eredità del governo precedente non è stata facile da superare, anche se pare che i suoi risultati a Cagliari città non siano stati tali da fargli godere di alcun volano. Eppure grazie a Zedda Cagliari è diventata una moderna città europea, ma è anche un’ area più ricca del resto della regione e se mi passate la battuta volutamente semplicistica, i problemi della Sardegna non si superano con nuove piste ciclabili.
Trionfa invece Solinas, che raddoppia i voti dei sardisti, e trionfa Salvini, che tra un tweet e l’altro porta la Lega ad essere inaspettatamente il secondo partito in Sardegna, cosa che personalmente non avrei mai creduto possibile, malgrado le piazze strapiene ad ogni comizio. Regge a sorpresa Forza Italia.
Sui 5 Stelle è difficile esprimere un parere, si sa che faticano alle amministrative, lì dove conta il radicamento sul territorio, mentre volano alle politiche e alle europee, ma insomma, ancora 3 mesi e vedremo davvero. Da notare come l’indipendentismo in Sardegna sembri ormai morto e defunto.
Trovate qui i dati ufficiali, che stanno venendo via via completati, così andò invece nel febbraio 2014 quando venne eletto Pigliaru. Per un confronto trovate invece qui i risultati delle politiche 2019 in Sardegna.
E’ probabile, ma è una valutazione personale, che nell’immenso programma presentato dal neo governatore della Sardegna ci siano 3 punti che avranno la priorità:
Complicato trovare una soluzione soddisfacente e di lungo periodo per i pastori, l’allevamento e l’agricoltura che poi forse è l’unico modo per evitare lo spopolamento dell’interno assieme a quello di assicurare i servizi sul territorio.
Incuriosisce molto il piano per lo sviluppo della cultura e la valorizzazione dei monumenti della Sardegna. Ma anche qui partire da cose semplici come i collegamenti interni, ad esempio in estate pullman ogni ora da Cagliari a Barumini.
Chiudo dicendo che è un aspetto da non sottovalutare quello di avere un governo amico a Roma, sempre che regga, anche se Salvini sembra avere la spinta necessaria per restare al governo a lungo, con o senza i 5 Stelle. Poi si sa, governare logora e i presidenti della regione uscente sono sempre stati detestati dall’elettorato, un po’ perché i problemi rimangono sempre gli stessi, un po’ perché non è facile governare senza sufficienti risorse una regione in crisi praticamente da sempre.
Auguri al nuovo presidente, al nuovo consiglio regionale e alla Sardegna, ne abbiamo tutti bisogno, o faremo a breve la fine della foca monaca (tra il 2014 e il 2017 la Sardegna ha perso il 10% della sua popolazione e se continua così nel 2080 avrà solo un milione di abitanti).
Foto dal profilo Facebook “Solinas Presidente“.
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This post was published on 25 Febbraio 2019 21:35
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Cambiare la legge sui 300mt che ci invidia il resto del mondo e' un delitto. Per dare lavoro a pochi Sardi rovinate un patrimonio unico che e' il segreto del turismo in Sardegna. Leggere una valutazione cosi' superficiale sui 300mt e' ridicolo. La storia mostrera' come queste scelte sono stupide e prive di un futuro. Oltre ai cinghiali in Sardegna rimarranno solo qualche extra-comunitario a fare il muratore per costruire eco-mostri (perche' ovviamente i giovani sardi con laurea continueranno a scappare) e qualche turista obeso che non puo' camminare 300mt per nuotare. Che tristezza.