Ceramiche nuragiche nel cuore del Portogallo, la scoperta: vi abbiamo parlato da poco sulle teorie che vedrebbero i sardi nuragici essere il famoso popolo guerriero degli Shardana rappresentato nei geroglifici egizi, peccato che in Egitto non siano mai saltati fuori reperti e manufatti di età e provenienza nuragica, il che fa mancare la prova scientifica di questa identità fra i due popoli. Dove invece i resti di ceramiche nuragiche sono stati di recente trovati è il cuore del Portogallo, non lungo la costa, ma a Sabugal, piccola città in fase di spopolamento sul confine tra Portogallo e Spagna, che migliaia di anni fa era un centro minerario importante dove si estraevano stagno e rame, come racconta l’articolo de La Nuova Sardegna.
Bene proprio in un sito archeologico alla periferia di Sabugal sono state ritrovate delle ceramiche risalenti all’età del Ferro e decorate con i classici segni e timbri della civiltà nuragica. Cosa significa?
Che gli antichi sardi avevano contatti commerciali con queste terre nel 900 a.C., che è bene ricordarlo, è prima della nascita di Roma. Si tratta del ritrovamento più occidentale per questo tipo di manufatti nuragici.
Così Marcos Osorio, archeologo del municipio della città portoghese, ha dichiarato alla stampa locale (“Cerámica de estampillas, la conexión milenaria entre Cerdeña e Iberia“):
Pochi giorni fa abbiamo appreso che queste ceramiche sono decorate con stampi e onde, segni realizzati con ossa di animali, caratteristici delle decorazioni preistoriche ritrovate in Sardegna.
Non solo in seguito alla scoperta, da parte del Dipartimento di archeologia Sabugal, inizieranno presto una serie di studi per comprendere quale sia stata l’influenza culturale lasciata dall’arrivo nella penisola iberica dei sardi. Cosa venivano a fare i sardi al entro della penisola iberica? E’ sempre Osorio a risponderci:
All’epoca stagno e rame davano una ricchezza paragonabile a quella di oro e petrolio dei nostri giorni.
Per questo motivo durante l’età del ferro arrivarono a Sabugal genti dal sud della penisola iberica, come l’ opulenta e raffinata civiltà dei Tartesso, ma anche dalla Sardegna, dove la civiltà nuragica sviluppò un’avanzata metallurgia basata sul bronzo, una lega per produrre la quale servivano sia il rame che lo stagno della cittadina portoghese.
Pare inoltre che altre ceramiche decorate con timbri e cerchi concentrici, tipicamente nuragiche, siano state ritrovate anche in altri siti nelle vicine province di Salamanca e Avila nel cuore della Spagna. Mentre altri reperti sardi sono stati infatti ritrovati a Huelva, alla foce della Guadiana, Tunah Al-Jabal, Cadice e Malaga. Tutto il sud della Spagna insomma, lungo le rotte commerciali dei nuragici.
Non solo Spagna, a oriente ceramiche e bronzi di provenienza sarda sono state ritrovate in Sicilia (vicino Agrigento e a Lipari nelle isole Eolie), ma anche a Creta (a Kommòs e Tirinto) e a Cipro (nel sito di Pyla Kokkinokremos), come conferma l’archeologo Campus a La Nuova Sardegna. Perché i sardi navigavano eccome, fino all’Egitto? Vedremo in futuro quali sorprese ci riserverà la sabbia del deserto.
This post was published on 5 Febbraio 2019 12:32
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