Tradizioni

Stregoneria in Sardegna, il libro che non può mancare nella vostra biblioteca!

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Stregoneria in Sardegna: si avvicina velocemente la notte di Halloween, che cade tra il trentuno ottobre e il primo novembre, e nella quale secondo la tradizione il mondo dei vivi entra in contatto con quello dei morti, con questi ultimi liberi di vagare sulla Terra. Ma Halloween è una tradizione anglosassone, che cosa c’entra con la Sardegna? Bene, negli ultimi anni si è andata pian piano a riscoprire tutta una tradizione sarda che si è sviluppata autonomamente e parallelamente rispetto a quella del nord Europa, da is panixeddas a is animeddas, da peti cocone a su mortu mortu, anche le nostre usanze vedono i bambini andare di casa in casa a chiedere del cibo per le anime del Purgatorio e anche i nostri avi solevano intagliare delle zucche.

Stregoneria in Sardegna:

Per capire meglio il mondo ancestrale dal quale traggono origine queste tradizioni, vi consiglio di leggere il libroStregoneria in Sardegna. Processioni dei morti e riti funebri.” scritto dalla studiosa e scrittrice Simonetta Delussu, preziosa collaboratrice di questo blog.

Dai riti dell’acqua alle zucche:

Non si tratta di un libro che analizza espressamente le tradizioni dell’ “Halloween Sardo” se ci passate il termine, ma che spiega molto bene il contesto nel quale nascono queste usanze. Si scopre ad esempio dei riti dell’acqua in uso a partire dal prenuragico, riti pagani che si praticavano per riportare la pioggia e che prevedevano la caduta nei fiumi dei corpi dei fanciulli. Il fatto che si attendesse una notte di luna nuova, che il rito avvenisse rigorosamente di notte e che fosse ammantato di un gran segreto, ci ricollega agli dei degli inferi e alle dee della procreazione strettamente legate al mondo lunare.

Sacrificio umano che viene poi sostituito dai teschi prelevati dall’ossario prima e dalle zucche dopo, mentre il dio Maimone viene pian piano cristianizzato in San Bachisio. Ciò accadde ad esempio a Ghilarza, con uno straordinario sincretismo tra paganesimo e cristianesimo, col secondo che ha pian piano soppiantato il primo, così un anziano ricorda:

Il simulacro più antico, la zucca, veniva portato in giro 70-75 anni fa, senza il supporto di lettighe o di altri elementi. In tempi più recenti, circa 30-40 anni fa, comparvero anche delle statuine (santitos, piccoli santi) di 50-60 cm di altezza, raffiguranti la Madonna e i santi

E ancora si scopre che in primavera, quando la pioggia non arrivava e la siccità persisteva, in un giorno imprecisato ci si riuniva nella piazza e si formava un gruppo che decideva il tragitto e che preparava i simulacri. Quello più antico è una zucca sulla quale intagliavano gli occhi e la bocca.

Banchetti funebri e is animas:

Ma nel libro sono raccontati con dovizia di particolari anche i riti funebri della Sardegna di una volta, con un’ampia raccolta dei canti e la narrazione di alcune maschere femminili che ci richiamano alla discesa degli spiriti nel mondo ultraterreno. Un mondo che la Chiesa ha sempre cercato di combattere senza riuscirsi appieno, tanto che malgrado le forti pene previste da parte dell’Inquisizione sin dal 1580, come la scomunica e multe salate, figure come le attitadoras sono arrivate, seppur celate, fino ai giorni nostri.

Ma a questo mondo sono legati anche i banchetti funebri, retaggio di un’usanza che risale a tempi remotissimi, dalla cena dei morti o dai riti di antropofagia che in Sardegna mantengono ancora degli strascichi. Uno di questo è proprio la tradizione de “Is animas“. Il primo di novembre infatti si preparano appositamente dei dolci tipici e del pane da offrire ai bambini che, andando in giro con un sacco, bussano alle porte chiedendo: “Si onada a is animasa?”. Le donne fanno così cadere nel sacco pane, noci e dolci, le persone che mangeranno quei doni faranno sì che questi giungano al morto, il quale mangerà tramite loro.

Dove comprare il libro:

Non voglio togliervi il piacere di leggere questo libro, che assolutamente non può mancare nella vostra libreria. Potete acquistarlo comodamente anche nelle librerie online, se ad esempio comprate spesso su Amazon ecco i link:

Sommario del libro:

  • 1.1 S’ Accabbadora
  • 2.1 Il riso sardonico
  • 2.2 La saggezza del vecchio
  • 2.3 Il carro di don Basilio
  • 3.1 Il rito della pioggia
  • 3.2 Riti della pioggia eseguiti con teschi umani
  • 3.3 Il rito pagano del dio della pioggia Maimone si trasforma nel rito cristiano di San Bachisio.
  • 4.1 Riti mortuari, attitadoras
  • 4.2 I banchetti funebri
  • 4.3 Attitadoras
  • 4.4 Il canto funebre e la vendetta.
  • 5.1 Il giuramento sardo
  • 5.2 L’ordalia.
  • 6.1 Berbos
  • 6.2 Contro s’ammuntadore (incubo notturno)
  • 6.3 S’ammuntadore e l’angelo bianco
  • 6.4 Contro le fratture e le slogature
  • 6.5 Contro le fratture e le slogature (Ogliastra)
  • 6.6 Per bloccare le emorragie.
  • 6.7 Contro le punture degli insetti
  • 6.8 Per ritrovare gli oggetti smarriti.
  • 6.9 Per ritrovare gli oggetti smarriti (Capoterra)
  • 6.10 I suffumigi.
  • 6.11 Per togliere tutti i dolori

Il mondo magico sardo:

  • Prefazione
  • 7.1 Le janas
  • 8.1 Le panas
  • 8.2 La macchia sul volto
  • 9.1 Sa surbile
  • 10.1 La gioviana
  • 10.2 La processione dei morti

This post was published on 30 Ottobre 2018 10:02

Pubblicato da
Daniele Puddu

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