300 cognomi sardi hanno origine balcanica, il libro: ricordo la mia sorpresa quando in un negozio di tappeti di Atene vidi disegni geometrici pressoché identici a quelli sardi in manufatti tessili provenienti dalla Macedonia, ricordo anche i pozzi sacri bulgari così simili a quelli sardi, ricordo un libro che proponeva un’origine Epira della civiltà in Sardegna (un testo non particolarmente conosciuto, ma l’Albania diciamocelo non ha un grande richiamo mediatico presso il grande pubblico). Ora, dallo stesso autore, Alberto G. Areddu, arriva un libro intitolato “Cognomi sardi di ascendenze balcaniche” che rivela come più di 300 tra cognomi e nomi personali sardi attestati fin dai primordi della documentazione scritta trovino corrispondenze in area balcanica.
Tra di essi nomi assai diffusi come Carta, Sanna, Satta, Tedde, Tola, Usai, altri di una certa rarità come Meledina, Onida, Pigliaru, od altri ancora ormai spenti come Arrivacha, Asadiso, Nerca, Nispella, Therkis. Ad esempio, così si legge sull’Ansa:
Il diffusissimo cognome “Tola“: prende vita da due piane del territorio morese. Ma, spiega lo studioso, trova riscontri nell’antica tribù illirica dei Tolenses, che prenderebbero il loro nome, stando ai balcanologi, dall’illirico (e indoeuropeo) *tōlā, cioè “pianura“.
Il risultato, secondo l’autore, conferma quanto già si sapeva sull’influsso culturale proveniente da zone disparate di area balcanica – Tessaglia, Creta, Tracia, Pannonia, Norico e antico Veneto – per gli appellativi e per la toponomastica della civiltà nuragica, quasi a dimostrare un’espansione dei PaleoIlliri indoeuropei verso l’Occidente mediterraneo. Espansione che raggiunse la Sardegna con almeno tre fenomeni migratori principali, quelli che secondo la leggenda vennero capitanati da Aristeo, Dedalo, Jolao.
Se siete interessati all’argomento, vi consiglio non solo di leggere i due libri poc’anzi citati, uno è disponibile gratis in formato Kindle su Amazon, ma anche gli scritti di Massimo Pittau, secondo il quale i Nuragici vennero dalla Lidia e si spostarono poi in Etruria. Tanto che compara anche gli antichi toponimi della Sardegna e della Toscana, con grande personale sorpresa:
L’ultimo libro che ho inserito – “Su latinu est limba de sos sardos. Latinum lingua sardorum est.” – è addirittura rivoluzionario, in quanto l’autore, Bartolomeo Porcheddu, propone la tesi secondo la quale sarebbe il Latino a derivare dalla Limba sarda e non viceversa. Così, con un esempio, lo studioso indipendente spiega all’ANSA la sua teoria:
Un esempio emblematico è la parola latina filium, figlio. In realtà c’è stato uno scambio: la consonante zeta, che era scritta come una i, è stata presa come una vocale. E io nel libro dimostro questo errore: non si trattava affatto di una vocale. Filium in realtà diventa filzum, con una zeta sonora, alla logudorese.
Tesi così oltranzista quest’ultima da essere stata fatta oggetto di ostracismo. Penso che se ne parlerà ancora a lungo.
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This post was published on 15 Maggio 2018 11:36
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Articolo molto interessante. Intendo approfondire leggendo i testi consigliati, e nell'intanto chiedo informazioni, qualora ne
aveste, sul cognome: Cambula. Grazie!
Ciao Maura, grazie dei complimenti, noi purtroppo non siamo esperti, ma se qualcuno che ne sa di più vuole rispondere è il benvenuto!