Area Archeologica Porcili Isidori sui Monti di Assemini: Abituati a pensare alla Sardegna come ad una terra arida e devastata dagli incendi in pochi, anche tra noi sardi, sappiamo che la nostra isola – con una superficie forestale totale che ammonta a 1.213.250 ettari, poco più del 50% del territorio, contro una media nazionale del 34,7 % – è in realtà tra le regioni più verdi e boscose d’Italia, assieme ad Alto Adige, Trentino, Friuli Venezia Giulia e Toscana . Ma uno degli aspetti che più colpisce della nostra isola è che – come se ci si trovasse nella giungla messicana o nella foresta amazzonica – , durante escursioni e trekking è ancora possibile imbattersi in villaggi perduti, completamente ricoperti dalla fitta vegetazione, conosciuti magari dai cercatori di funghi, ma sconosciuti alla sopritendenza. Trovarne uno vi posso assicurare che è un’emozione unica!
E’ il caso ad esempio del futuro Parco di Gutturu Mannu – nei comuni di Assemini, Pula, Santadi, Sarroch, Siliqua, Uta, Villa San Pietro, Domus de Maria e Capoterra -, del quale si aspetta la nascita ormai da qualche anno, lungo la strada provinciale 1 che congiunge Assemini e la zona industriale di Macchiareddu fino a Santadi , un territorio montano e boscoso, letteralmente costellato di rovine, nuraghi, spettacolari tombe dei giganti, ma anche tanti villaggi delle più diverse epoche (come ad esempio Mitza Fanebas) e persino archeologia industriale (miniera di San Leone, la diga, il tracciato dell’antica ferrovia…). L’istituzione del parco e la valorizzazione di questo territorio, con le sue vallate, le sue cascate e piscine sarebbe un incredibile volano turistico ed economico per il sud Sardegna.
Proprio la settimana scorsa vi ho parlato della scoperta di un vasto e complesso archeologico, con almeno due villaggi, una probabile necropoli con annesso un edificio che potrebbe essere di culto e poco lontano anche la fornace (tutta la zona è stata pesantemente “indagata” dai tombaroli). Ci siamo tornati sabato scorso con gli Amici di Sardegna e altri volontari ed abbiamo ripulito da foglie ed erbacce l’area dell’edificio che sembra più importante, per poi rilevarne le dimensioni (no, non abbiamo assolutamente scavato!). Trovate qui sotto qualche foto e la mappa del monumento (si notino i due ambienti, uno dei quali diviso a sua volta in due parti):
Tra le foto più curiose, compare questa, un gioco d’ombre certo, ma trattandosi di un’area cimiteriale inutile dire che per un attimo un brivido ci è corso lungo la schiena, mentre la fantasia è subito volata, forse pure troppo:
E già che ci sono eccovi la rilevazione col GPS con il tracciato per arrivarci, l’area è quella di Porcili Isidori, verso Mitza Prociu, tra le località di Trunconi e Trunconeddu, in territorio di Assemini:
Come vedete ci sono due percorsi, uno è più impervio ma più veloce, nel bosco fitto, se non conoscete la zona e non avete una guida meglio evitare (però si può trovare anche un tratto di strada romana foto sotto, è quello tutto a destra), l’altro è molto più facile ma più lungo, è circa un’ora e mezza di salita, ma è una vera e propria strada sterrata.
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This post was published on 17 Giugno 2014 11:16
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