Basilica di San Saturnino a Cagliari: in molti ancora non lo sanno, ma dallo scorso aprile ha riaperto al pubblico la storica Basilica di San Saturnino a Cagliari (o di “Saturno“, o anche dei “Santi Cosma e Damiano” ai quali pure è intitolata). Dedicata al patrono della città, è la chiesa più antica di Cagliari nonché uno dei più importanti e antichi complessi paleocristiani della Sardegna, tanto che la necropoli, ancora in fase di scavo si estende anche sotto la vicina chiesa di San Lucifero. Sia San Saturnino che San Lucifero sono due Santi cagliaritani. Il luogo è molto suggestivo e la pietra sembra letteralmente raccontare la lunga storia dell’edificio e della città.
Si sa per certo da antichi scritti del diacono Ferrando, biografo del vescovo Fulgenzio di Ruspe (poi San fulgenzio), che quest’ultimo soggiornò due volte a Cagliari tra il 507 e il 523 (venne esiliato dal Nord Africa a Cagliari dal re Trasamondo), nel monastero dotato di scriptorium da lui fondato “iuxta basilicam sancti martyris Saturnini“, ovvero presso la basilica di San Saturnino martire, luogo scelto perché allora “lontano dal rumore della città di Cagliari“. La chiesa giace proprio nel luogo del “martyrium” dove, secondo la tradizione, venne sepolto Saturno, un giovane cagliaritano decapitato nel 304 per non aver rinnegato la fede cristiana, come racconta la “Passio sancti Saturni“, un documento medievale che narra la vicenda del Santo, il quale non è da confondersi con San Saturnino di Tolosa.
La chiesa in sé invece venne profondamente restaurata e rinnovata in stile romanico provenzale dai Vittorini di Marsiglia (di qui la sovrapposizione con il San Saturnino francese), ai quali il Giudice di Cagliari Costantino-Salusio II de Lacon-Gunale donò l’edificio nel 1089. Dopo 30 anni di lavori la chiesa venne riconsacrata nel 1119. I Vittorini istituirono a San Saturnino la sede del priorato sardo. Nel 1669 la basilica venne in larga parte spogliata per ricavarne materiali utili alla ristrutturazione della cattedrale. Infine nel 1714 la chiesa fu concessa alla corporazione dei Medici e degli Speziali, che la intitolarono ai protettori SS. Cosma e Damiano.
Ad oggi ci è arrivata solo una parte dell’antica basilica, ma per la sua storia e significato rimane uno dei complessi monumentali più significativi del bacino del Mediterraneo, perché testimonia la fase di passaggio dal paleocristiano al medioevo e, nella sua originalità, racchiude i segni fondamentali delle influenze subite dalla cultura sarda (architettura bizantina influenzata dagli stili delle chiese del nord Africa). In particolare dell’antichissimo edificio a croce greca, con quattro bracci uguali e un corpo centrale cupolato, rimangono la cupola e i resti dell’abside, mentre – nel braccio orientale – rimane l’unica porta romanica arrivata a noi, con architrave d’epoca tardoromana. La cupola è raccordata tramite scuffie a mezza crociera al vano quadrato, definito da archi a pieno centro che caratterizzano fortemente la struttura e scaricano su pilastri con colonne alveolate in marmo rosso d’Africa.
La Basilica di San Saturnino ha riaperto al pubblico il 5 aprile 2018 dopo i lavori di riparazione degli impianti idrici, che ne avevano provocato la chiusura. Ecco l’orario di apertura, che è stato recentemente ampliato:
Pinacoteca Nazionale di Cagliari, tel. 070.662496 pm-sar.pinacoteca.cagliari@beniculturali.it
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La chiesa si trova in piazza San Cosimo, a due passi dalla centrale via Dante e dal cimitero monumentale di Bonaria:
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Foto copertina da Wikipedia (autore autore, licenza CC BY-SA 3.0), la foto all’interno dell’articolo dal sito del Comune di Cagliari.
This post was published on 25 Novembre 2017 12:02
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