Elezioni Sardegna 2014: Ha vinto Pigliaru (42,45%), il professore ed economista leader della coalizione di centro sinistra, con uno scarto che si è via via ridotto fino a meno di tre punti percentuali su Cappellacci (39,65%) che già nel pomeriggio di ieri chiamava il suo sfidante per complimentarsi per la vittoria. Il PD è il primo partito, Forza Italia è il secondo e questi due partiti si divideranno la metà dei 60 posti in consiglio regionali (18 al primo e 11 al secondo), con 36 seggi che andranno alla maggioranza e 24 all’opposizione. Solo tre donne siederanno in Consiglio regionale e fra loro non ci sarà Michela Murgia nonostante il 10% di preferenze personali raccolte, 70 mila voti che non le permetteranno di sedere tra gli scranni del parlamento sardo per via della nuova legge elettorale. Una legge decisamente votata al bipartitismo. Altre considerazioni:
La vittoria di Pigliaru per quanto netta non è stata unanime su tutto il territorio, nella circoscrizione Gallurese ha stravinto Cappellacci volato oltre il 50%, ex-governatore avanti anche a Cagliari e Oristano; sostanziale pareggio anche nel Sulcis, con Cappellacci avanti di poco e buona prestazione locale di Pili. Pigliaru ha vinto nella circoscrizione di Sassari, Medio Campidano, Nuoro e Ogliastra. Da notare anche come Pigliaru stravinca la sfida a Cagliari città, 44% contro 37%, nonostante tutte le voci critiche che da tempo si levano contro la giunta Zedda. Potete trovare tutti i dati a questi link:
Altro dato da tenere d’acconto è il forte astensionismo, un sardo su due ha detto chiaro e tondo che non crede di valere nulla, di non avere alcun potere, di non credere che il proprio voto possa cambiare le cose, perché tanto la politica continuerà a fare i suoi giochi cinici agendo con logica clientelare senza interessarsi minimamente ai problemi reali dei cittadini. La vera sfida di Pigliaru sarà quella di ridare fiducia ai sardi, considerando che è stato votato da meno del 25% di loro.
Altro dato palese è che la Murgia non è riuscita a sfondare, malgrado il buon risultato elettorale, arrivare al 10% partendo dal nulla infatti non è poco, non è riuscita a coagulare attorno a se il voto di protesta che alle scorse politiche spinse il Movimento 5 Stelle a divenire – sempre dal nulla – primo partito dell’isola. Quest’ultimo sì che ha perso una grande occasione per cambiare le cose.
E adesso in bocca al lupo Pigliaru e in bocca al lupo Sardegna. Ne abbiamo bisogno.
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photo credit: foto presa dal Facebook del neo governatore.
This post was published on 18 Febbraio 2014 09:43
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