Asparagi selvatici, proprietà e benefici: tra marzo e aprile impazzano in Sardegna le sagre dedicate agli asparagi selvatici, una pianta primaverile quindi, ma che n realtà, specie nel sud dell’isola, a seconda delle condizioni meteo, riusciamo a raccogliere da settembre a maggio. E’ facilissimo infatti incontrare, soprattutto nei weekend, escursionisti e gitanti intenti nella ricerca e nella raccolta dei suoi steli, i cui saporiti germogli, sono soliti spuntare dai cespugli, il cui habitat preferito varia dai boschi, alle radure, dai filari (come quelli di fico d’india) alle siepi, sia lungo costa che nell’interno della Sardegna.
Con la parola asparago o asparagio (dal greco “aspharagos” e dal persiano “asparag“, ossia germoglio) si indica sia l’intera pianta che i germogli dell’ “Asparagus officinalis” (nome scientifico). Si tratta di una pianta che appartiene alla famiglia delle Liliaceae, che annovera piante spesso bulbose o rizomatose, ampiamente utilizzate in cucina o per scopi officinali come l’ aglio, la cipolla, il porro, lo scalogno e l’erba cipollina.
La pianta è dotata di rizomi, fusti modificati che crescono sotto terra formando un reticolo dai quali si dipartono i turioni, ovvero la parte epigea e commestibile della pianta. Se non vengono raccolti per il consumo dai turioni si dipartono gambi di lunghezza variabile da 1 a 1,5 m, che vengono raccolti quando non hanno ancora raggiunto consistenza troppo dura.
In realtà esistono qualcosa come 200 varietà di asparago che si distinguono per colore, aspetto e gusto.
Le tante proprietà salutari degli asparagi sono ben conosciute sin dall’antichità, come si intuisce anche dal suo nome scientifico, pensate che persino gli Egizi li coltivavano, mentre anche i Romani ne andavano ghiotti e li usavano anche come pianta officinale. Non per nulla già nel secondo secolo Galeno li descriveva come alimenti dalle proprietà depurative e curative. Tradizionalmente viene utilizzato come drenante( renale, epatico e bronchiale) o antinfiammatorio (in particolare della milza). Insomma si tratta di veri e propri integratori naturali. Tra gli effetti salutari degli asparagi infatti vi elenchiamo l’essere:
Gli asparagi sono composti per il 90% da acqua, con un bassissimo apporto calorico (24 calorie circa ogni 100 grammi) e di grassi (solo 0,17 grammi di lipidi), privi di colesterolo e con un basso contenuto di sodio, essi di caratterizzano infine e per la ricchezza di fibre (2,1%), vitamine e minerali (calcio, zinco e magnesio su tutte).
Conosciuta da secoli come pianta officinale dal forte potere diuretico, l’asparago contiene ben due saponine conosciute scientificamente per avere un forte potere inibente nella proliferazione nelle cellule tumorali del colon. Nell’asparago selvatico la concentrazione di queste molecole benefiche è superiore fino a 10 volte rispetto all’asparago coltivato, tre o quattro grammi per ogni chilo. Questi composti hanno una riconosciuta attività nutraceutica (i nutraceutici sono quei principi nutrienti contenuti negli alimenti che hanno effetti benefici sulla salute).
Grazie a uno studio pubblicato sul “British Journal of Nutrition” da un gruppo di ricercatori della Karachi University, in Pakistan, si è scoperto che l’introduzione degli asparagi nella propria dieta può aiutare a gestire il diabete di tipo 2 migliorando la secrezione dell’insulina e il funzionamento delle cellule del pancreas che la producono.
Gli asparagi contengono un’elevata quantità di acido folico (vitamina B9), necessario per la formazione di nuove cellule e per il corretto sviluppo del sistema nervoso del bambino. Il loro consumo è particolarmente consigliato alle donne in gravidanza per prevenire l’insorgenza di gravi malformazioni fetali. Ad ogni modo sia i bambini che gli adulti necessitano di acido folico per produrre normalmente i globuli rossi e prevenire forme di anemia.
Gli asparagi hanno non solo proprietà antiossidanti, ma aiutano a depurare l’organismo, a proteggere la pelle e a contrastare la cellulite. Cosa volete di più?
Il collegamento tra gli asparagi e l’eros è conosciuto sin dai tempi dei romani, fu Plinio per primo infatti a narrarci delle proprietà afrodisiache dei suoi germogli, Per comprendere tale associazione basti pensare a come gli steli crescano turgidi e pieni di vita.
Uno dei maggiori pregi degli asparagi, l’elevato apporto di acidi urici, può diventare una controindicazione per tutti coloro che soffrono di disturbi disturbi renali, calcoli renali e vescicali, cistite, gotta e prostatiti e osteoartrite. Un consumo eccessivo può comunque irritare i reni.
Inoltre gli asparagi apportano quantità piuttosto significative di acido acetilsalicilico perciò se siete intolleranti a questo elemento fate particolare attenzione quando li consumate. Essi contengono anche un basso tenore di Nichel.
Il pungente odore associato alla nostra urina dopo aver consumato degli asparagi è del tutto normale ed è essenzialmente dovuto alla presenza dell’asparagina. Alcuni prodotti di degradazione infatti – che vengono metabolizzati, assimilati ed espulsi velocemente – contengono zolfo (in particolare tioli e tioesteri), di qui l’odore.
Si consiglia di mangiare gli asparagi con continuità tutto l’anno, una o due volte la settimana (ad ogni modo consultate il vostro dietologo e/o nutrizionista).
L’asparago mantiene le sue caratteristiche principali anche inscatolato o surgelato. E’ comunque preferibile consumarli freschi quando disponibili.
E’ preferibile mangiare gli asparagi crudi a insalata (provateli assieme ai carciofi, ai pomodori e a un filo di olio EVO), affinché non perdano il vasto assortimento di vitamine che si sanno essere termolabili.
Quanto alle saponine – importanti come detto per le proprietà antitumorali – , essi sono composti che sopportano una temperatura di cento gradi, ma si sciolgono in acqua. Dunque se si fanno bollire, gli asparagi perdono le loro proprietà. Meglio saltarli in padella con una cottura veloce.
Gli asparagi si raccolgono essenzialmente in primavera, ma come detto, nel centro sud Sardegna a seconda dell’annata e delle piogge si trovano da settemebre a maggio.
E’ convinzione comune che la pianta degli asparagi muoia dopo l’asportazione del germoglio e ciò ha portato a pratiche barbare, io stesso ho visto persone strappare l’intero stelo fino al rizoma. In realtà lo stelo ha una grande forza vitale, perciò meno se ne taglia, più continua a crescere, anche dai germogli laterali. Perciò meno ne tagliate meglio è. Inutile tagliarne 30 centimetri se poi si sa che butteremo tutta la parte dura, cogliamo perciò solo la parte tenera e consumiamola entro pochi giorni.
Ancora dalla mia esperienza diretta ho notato che gli steli sopravvivono maggiormente se, invece di stringerli, piegarli e strapparli, si pratica un’incisione con l’unghia sullo stelo stesso, se l’unghia non riesce a penetrare saliamo un po’ più su, così avremo la certezza di aver raccolto solo la parte tenera.
Nota Bene: questo articolo non è stato scritto da un medico e contiene delle indicazioni massima. In caso di presenza di patologie e dubbi consultate il vostro medico di famiglia o, ancor meglio, il vostro specialista di fiducia.
Fonti e links utili:
Le proprietà degli asparagi, i benefici e gli effetti collaterali del loro consumo
Asparagi e loro proprietà per depurare, dimagrire, e non solo
Le proprietà dell’asparago selvatico: diuretico e antitumorale
Gli asparagi: proprietà nutritive, utilità, controindicazioni
Le foto centrali sono mie, la prima è della Sagra degli asparagi di Gesturi e l’ultima di di @cheeselovespepper.
This post was published on 22 Marzo 2017 11:53
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In Sardegna l'asparago selvatico si trova da fine gennaio a metà maggio, e non erroneamente come descritto dal blogger da settembre a maggio
Il blogger parla per esperienza personale e non per sentito dire. Ti posso assicurare che a Capoterra dove ho vissuto per 10 lunghi anni, lo si trova già a settembre, andando a funghi tornavo anche con gli asparagi.