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Cagliari è sempre tra le 10 città più felici d’Italia!

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Cagliari tra le città più felici d’Italia anche nel 2016: Ieri era la “Giornata Mondiale della Felicità“, festa istituita dall’ ONU perché “consapevole che la ricerca della felicità è uno scopo fondamentale dell’umanità“. Sui mass media ha fatto subito capolino la quinta classifica internazionale della felicità pubblicata proprio dalle Nazioni Unite. In base al “World Happiness Report“, questo il suo nome, si è scoperto che Norvegia, Danimarca e Islanda sono le nazioni più felici al mondo con oltre 7500 punti, ai quali fanno da contraltare i poco meno di 6 mila punti raggiunti dall’Italia che la collocano solo al 48° posto. Le ragioni? Guadagni e occupazione, aspettativa sociale, salute e fiducia nei propri leader. Non credoi sia da aggiungere nulla. In Italia però c’è una città in controtendenza, è Cagliari, il capoluogo della Sardegna, l’unica provincia italiana ad essere da quattro anni nella top 10 delle più felici d’Italia, stavolta secondo l’ “indice iHappy“, che misura il sentiment sui social attraverso la geolocalizzazione dei tweet.

Cagliari è sempre tra le città più felici d’Italia:

Spicca allora il sesto posto di Cagliari con il 54,6% di messaggi felici, in una classifica che quest’anno vede in vetta, un po’ a sorpresa, Frosinone. Cagliari che conferma il sesto posto dello scorso anno, ma che era stata persino la città più felice d’Italia nel 2014 (nello stesso anno un sondaggio di PaesiOnline indicò Cagliari come seconda città più felice d’Italia). Ma mentre le altre città italiane, o meglio sarebbe dire province, tendono a fare l’elastico, a salire e scendere, Cagliari no, Cagliari è sempre lì nella top 10 delle città più felici d’Italia. Che una delle ragioni si a questo video girato pochi giorni fa a Calamosca?

 

💟 #Cagliari 💟 | Quante città si possono permettere una #pausapranzo così? 😍 16 marzo 2017

Sardegna, quarta regione più felice d’Italia del 2016:

Sicuramente godere del mare vicino e di temperature primaverili fin da inizio marzo è una delle ragioni di questo “bagno di felicità“, ma cosa dice l’annesso rapporto per il 2016 in relazione all’intera Sardegna? Ci sono numerosi spunti interessanti. Prima di tutto nella Top 10 troviamo anche Sassari al decimo posto (con un’indice di felicità del 54,1%), mentre poco al di fuori, in 13ma posizione ecco Nuoro con una felicità del 53,8%, facendo registrare uno dei maggiori balzi in avanti rispetto allo scorso anno tra le province italiane (+6,5 punti). Risultati che permettono alla nostra isola di essere l’unica regione ad avere due province tra le prime 10 e di classificarsi al quarto posto assoluto tra le regioni italiane.

Alti e bassi, si noti come le province più infelici della Sardegna siano anche le più povere o quelle che più di altre hanno dovuto affrontare i morsi della crisi, come si evince dal fatto che il giorno più negativo sia stato quell orelativo alla decisione di aprire un grosso centro per gli immigrati. Sardegna, terra da sempre accogliente, che si sente spinta verso una guerra tra poveri.

Tendenze a livello nazionale:

Il “report di iHappy 2016” mostra anche un’utile panoramica tra gli eventi che hanno più influito sulla felicità degli italiani o sulla loro tristezza. Tra i primi si annoverano il giorno in cui Papa Francesco aprì alle donne che hanno abortito, le dimissioni di Matteo Renzi, il giorno in cui Virginia Raggi giura in Campidoglio come sindaco di Roma, ma anche l’accordo sul cessate il fuoco in Siria e le medaglie alle olimpiadi, le partite di Euro 2016 (gli europei di calcio) e persino l’arte, con un picco di felicità raggiunto in occasione dell’apertura dei “Floating Piers” sul Lago d’Iseo.

Tra i picchi di infelicità ci sono le continue ondate di scosse sismiche che hanno sconvolto il centro Italia, gli attacchi terroristici in Francia e Germania. Presente persino il “Fertility Day”, uno degli autogol politici più celebri degli ultimi anni. Curioso il picco negativo su due eventi di politica estera, la nomination a Donald Trump e soprattutto la crisi umanitaria ad Aleppo. Quest’ultima in particolare ci racconta di quanta influenza abbiano ancora sul nostro umore le tirate propagandistiche dei media. Per dire, non è che la situazione di Mosul adesso sia migliore di quella di Aleppo lo scorso anno, anzi è molto peggiore, ma basta che nessuno ne parli, perché noi continuiamo a vivere tranquilli. E allora prestiamo maggiore attenzione a ciò che ci succede intorno e alle ragioni che sottendono il perché il percome i media ci parlino di alcuni eventi e ignorandone altri del tutto simili.

LINKS UTILI:

Scopri quanto è felice la tua città adesso!

World Happiness Report 2017 (in inglese)

Ebook del rapport iHappy 2016

This post was published on 21 Marzo 2017 11:05

Pubblicato da
Daniele Puddu

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