Festa e Chiesa Campestre di Santa Maria a Vallermosa: Vallermosa, il cui toponimo viene dallo spagnolo e significa valle fertile/graziosa, è un paese alle pendici sud orientali del massiccio del Linas, al confine tra il basso / medio Campidano e l’Iglesiente, un luogo dal grande valore strategico per i nostri avi, che proprio qui hanno deciso di lasciare numerose testimonianze del loro passaggio.
Penso all’ area archeologica di Matzanni, verso Villacidro, l’unica di tutta la Sardegna dove siano stati ritrovati ben 3 pozzi sacri, per un’area cultuale che ospitava anche un ampio villaggio e delle sepolture con statue simili a quelle di Mont’e Prama, ma di dimensioni più ridotte. Poco più a sud dell’abitato, al confine con Decimoputzu ecco invece il grande complesso nuragico di Su Casteddu de Fanaris, ancora largamente da scavare e quasi del tutto sconosciuto anche alla gran parte dei sardi, malgrado la sua imponenza.
Oggi però ci concentriamo sulla chiesa campestre di Santa Maria di Monserrato, luogo particolarissimo, perché meglio di tanti altri racconta delle stratificazioni storico religiose subite dalla nostra terra. La chiesa infatti è stata costruita sopra le antiche terme romane del II secolo dopo Cristo – si nota bene l’apodyterium, l’ingresso dotato di due frigidarium – , ma perché mai direte voi?
Sicuramente una reminiscenza di un più antico culto della acque, che neanche l’uso più ludico del sito da parte romana era riuscito a far dimenticare. Senza contare che poco distante, ma in territorio di Villasor, si trova ancora adesso la fonte de s’acqua cotta, un’acqua termale che sgorga a una temperatura di circa 46 gradi grazie alla sottostante vena vulcanica (a mille metri di profondità). Insomma non ci stupisce certo che i romani, e i nuragici prima di loro, se ne interessarono.
La chiesa peraltro è senz’altro più antica dell’ attuale centro abitato, venne infatti realizzata su un impianto di precedente esistenza e risalente al V-VI secolo (venne donata dal Giudice di Cagliari, Costantino Salusio II, ai monaci Vittorini di Marsiglia, che ritroviamo anche a Uta, anche in questo caso una chiesa di Santa Maria accanto a un pozzo), lì dove si trovava l’insediamento medievale di Curte Picta di Pau. Il paese odierno è invece databile attorno al 1640 circa, quando venne fatto edificare su iniziativa di Biagio Alagon, marchese di Villasor, con lo scopo di trasferirci alcune famiglie per coltivare le sue terre.
Ai primi di settembre, le date di solito sono quelle del 6, 7, 8 e 9 settembre si svolge a Vallermosa la Festa di Santa Maria, durante la quale il simulacro della Santa viene trasportato in processione dalla chiesa parrocchiale di San Lucifero alla chiesetta campestre di Santa Maria, con una scenografica e intensa fiaccolata.
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Copyright: tutte le foto della chiesa sono di sardegnainblog.it, se volete usatele pure ma inserendo il nome dell’autore – Daniele Puddu – e un link a questo articolo.
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This post was published on 7 Settembre 2016 16:53
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