Incendi in Sardegna, mai così tanti in questo 2025 - SardegnaInBlog.it (Screenshot video YouTube)
Incendi in Sardegna, quasi 3.800 ettari andati completamente in fumo. L’isola è tra le regioni più colpite in questo 2025
Un 2025 che, di certo, non verrà ricordato nel migliore dei modi per la Sardegna. Soprattutto per quanto riguarda la questione degli incendi. Basti pensare che l’isola ha registrato una nuova ondata grave di roghi boschivi e di vegetazione.
Il fuoco, infatti, ha colpito vaste aree naturali e agricoli. Secondo quanto annunciato dagli ultimi dati, rivelati da Legambiente, pare che sono stati bruciati quasi 3.800 ettari di territorio.
Segno del fatto che la Sardegna continua ad essere una delle regioni italiane maggiormente colpite da questo fenomeno. Non solo per quanto riguarda l’estensione dei danni, ma anche per la frequenza degli incendi.
Per fare il punto della situazione: la superficie distrutta equivale a quella di circa 5.000 campi da calcio. Tanto per fare un esempio.
Un quadro che si aggrava, sempre di più, per quanto riguarda una serie di fattori da non sottovalutare. Tra questi quello di un clima sempre più caldo e secco, venti intensi che favoriscono la propagazione del fuoco, aree rurali e boschive spesso poco presidiate o abbandonate. Senza dimenticare, inoltre, che la maggior parte di queste cause arrivano da parte degli umani (dolose o colpose) che rappresentato una parte importante delle emergenze antincendio.
Ad avere la peggio, purtroppo, è l’intero territorio che subisce delle conseguenze gravissime non indifferenti. Tra queste la perdita della biodiversità, rischio idrico crescente e danni alla comunità locali e all’economia rurale. Anche perché le zone interne e quelle costiere montane risultano essere quelle più vulnerabili.
Nel frattempo le autorità regionali e le forze antincendio stanno intensificando i monitoraggi e il dispiegamento di mezzi aerei e terrestri. Anche se, a quanto pare, non bastano solamente gli interventi “in emergenza”. Quello che servirebbe, in questi casi, è quello di potenziare (ed anche alla svelta) la prevenzione. Senza dimenticare, inoltre, il migliorare la manutenzione del sottobosco, rafforzare la sorveglianza e promuovere una cultura del rispetto ambientale.
Tra le richieste più pressanti c’è l’aumento degli organici dedicati al controllo del territorio e il vincolo di risorse adeguate per contrastare non solo le fiamme, ma anche le condizioni che le favoriscono.
This post was published on 5 Novembre 2025 11:00
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