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Assegno Unico in via di estinzione: ultim’ora, i soldi non ci sono più | Ennesima mazzata per gli italiani

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L’Assegno Unico ha sostituito il Reddito di Cittadinanza ma sembra molto concreto il rischio che il Governo lo cancelli una volta per tutte

L’introduzione dell’Assegno Unico e Universale per i figli a carico da parte del Governo presieduto da Giorgia Meloni è stata salutata come una svolta nelle politiche di sostegno alle famiglie italiane.

Tuttavia in base alle ultime rilevazioni mensili da parte dell’INPS e l’analisi dei flussi di richiesta mostrano un dato preoccupante: il numero di nuove domande mensili per l’AUU è in costante e significativo calo.

La ragione principale di questa flessione non risiede in un disinteresse  dei potenziali beneficiari per lo strumento in quanto tale, ma è tristemente legata alla spaventosa crisi demografica che affligge il Paese

Proprio a tal proposito i dati ISTAT relativi alla natalità continuano ad essere negativi, nonostante i tentativi del Governo di invertire la rotta attraverso una serie di misure a favore della genitorialità.

La matematica crudele della demografia

Il calo delle richieste mensili di Assegno Unico è il risultato di una dinamica demografica sempre più sbilanciata. Ogni mese le famiglie che perdono il diritto all’assegno sono in numero superiore rispetto a quelle che lo richiedono per la prima volta in seguito a una nascita. Le “uscite”, se così si può dire, superano le “entrate”.

Con il tasso di natalità ai minimi storici, la platea dei nuovi beneficiari semplicemente non riesce a compensare chi, per raggiunti limiti di età del figlio o per altri motivi, esce dal sistema di sostegno. Questo squilibrio riflette il fallimento strutturale delle politiche di natalità a produrre un impatto incisivo e duraturo.

L’Assegno Unico è destinato a sparire – Wikicommons – Sardegnainblog.it

L’Importo medio non è più sufficiente

Al di là dei fattori demografici, sorge però spontanea una riflessione in merito alla reale efficacia dell’aiuto economico. Nonostante l’importo massimo dell’Assegno Unico per figlio minore possa superare i 200 euro per le famiglie con ISEE basso, l’importo medio erogato dall’INPS comprensivo di maggiorazioni si attesta intorno ai 173 euro a figlio.

Questa cifra anche se fondamentale per i nuclei in maggiore difficoltà viene percepita da molti come insufficiente a coprire i crescenti costi che comporta crescere un figlio. Il contributo pur semplificando le vecchie misure (come gli Assegni al Nucleo Familiare e le detrazioni), non sembra in grado di agire come vero e proprio incentivo alla genitorialità, né come un sostegno robusto contro l’aumento del costo della vita.

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This post was published on 21 Ottobre 2025 09:00

Pubblicato da
Vincenzo Maccarrone

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