Dramma Gianfranco Zola, Sardegna in lacrime | Non ci sono parole per descrivere il dolore

Gianfranco Zola è stato vittima di un grave fatto di cronaca - LaPresse - Sardegnainblog.it
Gianfranco Zola è stato il calciatore sardo più forte di sempre e qualche tempo fa ha vissuto un dramma che ha scosso tutti i suoi tifosi
In Sardegna Gianfranco Zola è considerato un patrimonio dell’isola e non solo di carattere esclusivamente calcistico. L’ex fantasista di Oliena, che i tifosi del Chelsea hanno soprannominato ‘Magic Box’, la scatola magica, a Cagliari e dintorni per popolarità è secondo soltanto a Gigi Riva.
Non tutti sanno però che qualche tempo fa che Zola fu vittima di un gravissimo fatto di cronaca che scosse lui in primis e di conseguenza l’intera popolazione sarda. L’episodio risale a una trentina d’anni fa.
Eravamo nel 1994 e all’epoca il trequartista esploso nel Napoli del post-Maradona era all’apice della carriera e stava trascinando a suon di gol e assist l’ambizioso Parma di Calisto Tanzi verso traguardi sempre più prestigiosi.
Di fatto era diventato un bersaglio più che appetibile per la criminalità locale, dedita fino a metà degli anni novanta a rapimenti e sequestri di persona. Azioni criminose di cui sono rimaste vittime le famiglie di imprenditori, facoltosi professionisti e uomini di spettacolo.
La Sardegna in ansia per il suo idolo
Occupò a lungo le prime pagine dei giornali nella seconda metà degli anni ’70 il rapimento del celebre cantautore Fabrizio De André e della moglie, la cantante Dori Ghezzi. Ma nel 1994 lo stesso rischio fu corso proprio da Gianfranco Zola.
Una banda di sequestratori guidata da Fabrizio Maiello, poi pentitosi, aveva pianificato il sequestro nei minimi dettagli. “Gli andai incontro con la pistola“, ha raccontato Maiello ripercorrendo quei momenti cruciali. “Avevo la pistola in pugno e lo stavo aspettando“. Tutto era pronto, ma proprio in quel momento, qualcosa scattò nella mente del rapitore.

Il pentimento e il successivo lieto fine
Maiello raccontò di aver visto proprio in quel momento Zola avvicinarsi a un bambino e sorridergli. “Ho visto la luce nei suoi occhi. E in quel momento ho capito che non potevo farlo, non avrei mai potuto fare del male a una persona così“. Fu un’illuminazione, un pentimento improvviso che lo portò a rinunciare al piano e a fuggire Questo gesto di umanità e di rimorso ha segnato un punto di svolta nella vita di Maiello il quale si è allontanato per sempre dal mondo criminale iniziando un percorso di redenzione.
A distanza di trent’anni i due si sono incontrati. Un incontro inaspettato carico di emozioni e di un passato drammatico. Zola nel suo stile misurato e gentile, ha ringraziato Maiello per la sua scelta, riconoscendo la forza del suo gesto.