Necropoli di Montessu a Villaperuccio: Ci sono luoghi in Sardegna dov’è ancora possibile respirare l’atmosfera ancestrale della nostra terra, antica e popolata da millenni, quasi che il tempo si fosse fermato, perdendoci rapiti in un luogo divenuto tanto ricco di storia quanto senza tempo. E’il caso senz’altro della Necropoli di Montessu presso Villaperuccio, in pieno Sulcis, dove, in un anfiteatro naturale si trovano oltre 40 tombe e Domus de Janas, spesso assai complesse e disposte in maniera simmetrica secondo un disegno che pare preordinato.
Pensate che il percorso si snoda lungo il costone rachitico della giara per circa 2 chilometri, in un parco archeologico di quasi 50 ettari (che include anche i complessi megalitici prenuragici, l’allèe couverte e i nuraghi “S’Angioni“e “Sa Corona sa Figu“). La necropoli è stata datata al neolitico finale in ambito culturale di San Michele di Ozieri, stiamo parlando di circa 5 mila anni fa!
La buona notizia è che questa incredibile necropoli, con le domus de janas più belle dell’intero sud Sardegna, ha riaperto dopo alcuni mesi di chiusura per mancanza di fondi a causa dei tagli alla cultura. E’ un gran bene visti i numeri importanti fatti registrare dal sito, ben 10 mila visitatori l’anno.
Lo schema planimetrico predominante è quello pluricellulare, con camera maggiore circondata da più nicchie sopraelevate, le camere sono inoltre precedute da vestiboli curvilinei o rettangolari, gli ingressi sono chiusi da portelli di pietra incassati in riseghe (arretramento della faccia esterna o interna dei muri, ndr) o in cavità scavate sulla soglia – come si legge sul sito regionale di Sardegna Cultura – . Altre sepolture, caratterizzate da ambienti quadrangolari, presentano profondi vestiboli in parte ricavati nella roccia e in parte delimitati da strutture ortostatiche, un’anticella e due camere disposte in successione assiale longitudinale. Cavità, nicchiette e coppelle fungono da luogo di posa di elementi di corredo o alludono al culto della dea-madre neolitica.
Tra gli aspetti più interessanti di questo sito vi sono le tante decorazioni che permettono anche di dare un nome alle diverse tombe, si trovano infatti motivi a spirale e corna taurine incisi in bassorilievo nella roccia, che ci rimandano a millenni or sono, alle incisioni analoghe dell’antica britannia megalitica e all’ era del toro. Si trovano ancora anche ampie tracce di colore rosso, tanto caro anche agli egizi essendo il colore che nell’antichità stava per la rigenerazione (si pensi anche alla fase della rubedo nell’ alchimia).
Nella tomba delle spirali un ampio corridoio esterno permette l’ingresso ad una piccola anticella sopraelevata; da questa si accede alla camera sepolcrare a pianta semicircolare, con un bancone perimetrale tripartito. La volta è purtroppo crollata permettendo però una più facile fruizione della sua ricca decorazione interna:
Denti di lupo rifasciati di ocra rossa, il colore del sangue rigeneratore, nell’anticella; una protome taurina scolpita nella parete d’ingresso della cella; spirali simboleggianti gli occhi o i seni della dea-madre, festoni, motivi curvilinei a candelabro, nonché la falsa porta che indica il passaggio all’aldilà.
Tomba a proiezione verticale con pozzetto d’accesso, essa si distingue dalle altre per la presenza, in varia forma, delle corna alludenti al culto del dio-toro, scolpite sia nella volta che nel gradino ai piedi dell’ingresso della domus.
Ma sono molte le tombe delle quali si dovrebbe parlare, come le così dette tombe santuario per le loro dimensioni: domus de “Sa Cresiedda” e “Sa Grutta de is Proccus“. Che si presentano con un ingresso monumentale alto circa due metri, anticella, e camera di fondo separata dall’anticella, mediante una parete forata da due aperture laterali e da un piccolo portello centrale. Quest’ultima è forse la più fotografata.
Il sito è aperto tutti i giorni, dalle ore 9,00 alle ore 17,00.
Il sito è gestito attualmente da Mediterranea Coop, che potete contattare sia via telefono allo 0781.64040 (dal lunedì al venerdì), che via email info@mediterraneacoop.it.
Ringrazio per la concessione della foto gli amici di Sulcis Explorer, l’immancabile Cristiano Cani, Giulio Concu, e l’associazione culturale Nurnet con Nicola Castangia (foto copertina).
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This post was published on 29 Febbraio 2016 10:11
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