Unità antiterrorismo attive a Cagliari: Non è un argomento del quale avrei voluto parlare, ma visti gli ultimi fatti di Parigi e il panico diffuso, allora meglio provare a tranquillizzare gli animi. E’ attiva infatti anche a Cagliari l’Unità operativa di pronto intervento (Uopi) della Polizia di Stato, ovvero un nucleo altamente specializzato antiterrorismo che da subito effettuerà controlli, ad esmepio agli sbarchi delle navi da crociera. Così il questore di Cagliari, Danilo Gagliari:
È un nuovo servizio messo in campo in tutta Italia che il Dipartimento ha voluto predisporre nel territorio nazionale, nei capoluoghi di regione. È personale specializzato per affrontare situazioni di emergenza in prima battuta in modo da congelare la situazione prima dell’arrivo del Nocs e del Gis. Alcune unità erano già attive a Torino, Milano e Roma e adesso stanno entrando in azione negli altri centri. È stato necessario selezionare il personale volontario e far frequentare loro i corsi. Hanno idoneo abbigliamento, armi e mezzi, tutti strumenti per il primo impiego.
Su 35 agenti volontari, 20 sono risultati idonei, ma solo 12 sono divenuti operativi. Tra le attrezzature in dotazione ecco jeep blindate, fumogeni particolari, flash bang e bombe paralizzanti, oltre a materiale per le operazioni di prima bonifica, poi affidate agli artificieri. Così, sempre il questore, spiega meglio le finalità dell’Unità operativa di pronto intervento:
Oltre ad avere una particolare preparazione psicofisica hanno studiato gli obiettivi sensibili di Cagliari, analizzando la toponomastica, le entrate e le uscite, come sono strutturati questi obiettivi, in modo da essere preparati nel caso di impiego. Questo personale già da oggi in servizio avrà dei compiti specifici. Già martedì sarà impegnato nel rendere sicuro e sterile la zona di attracco delle navi da crociera.
Intanto tra bandiere francesi che sventolano un po’ ovunque, minuti di silenzio e fiaccolate, spicca per chiarezza la posizione di Assadakah Sardegna, Centro Italo Arabo e del Mediterraneo:
La Regione Sardegna deve bloccare gli investimenti del Qatar in Gallura, basta ambiguità con gli Stati che finanziano il terrorismo. Non si possono piangere le morti di Beirut e Parigi e al contempo prendere i soldi dalle mani insanguinate dei finanziatori dello Stato Islamico e di al Qaeda.
Infatti quella che è in corso in Siria è una grande guerra mondiale tra i gruppi sunniti appoggiati a vario titolo da Arabia Saudita, Qatar, Turchia e USA (ai quali come al solito il giocattolo è sfuggito di mano) e il mondo sciita alleato della Russia. E noi cosa centriamo? La mia spiacevole sensazione è quella che gli europei in questa guerra – più che semplici obiettivi del fanatismo religioso – fungano da danni collaterali, da vittime sacrificali da spendere in uno scenario geopolitico globale.
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This post was published on 17 Novembre 2015 10:09
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