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Ristoranti stellati della guida Michelin nel 2025 in Sardegna, la guida completa

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Punti principali dell’articolo:

  • La Sardegna conferma la sua eccellenza culinaria con quattro ristoranti che mantengono le loro stelle Michelin nel 2025, testimoniando la qualità e la costanza della loro offerta gastronomica.
  • Il riconoscimento Bib Gourmand premia sei realtà sarde per l’ottimo rapporto qualità-prezzo, evidenziando un’offerta culinaria di livello accessibile a un pubblico più ampio.
  • L’impatto economico delle stelle Michelin è significativo, contribuendo all’attrattività turistica e generando un valore economico considerevole anche in Sardegna.

Parlavo con un amico l’altro giorno e mi diceva: “Ah, la Sardegna! Solo a pensarci, mi vengono in mente profumi di mirto e salsedine, tramonti infuocati e, naturalmente, cibo squisito“. E come dargli torto? E quando si parla di eccellenza culinaria, la Guida Michelin fa sempre la sua parte, no?

Anche quest’anno possiamo scoprire quali ristoranti sardi continueranno a fregiarsi dell’ambita stella. Quattro nomi che risuonano come un inno alla gastronomia isolana, confermando una qualità che non accenna a diminuire. Anche se, in realtà, i ristoranti premiati in Sardegna sono scesi da 6 a 4, non è stato un declassamento: Stefano Deidda già chef di “Dal Corsaro”, ha chiuso il suo ristorante per trasferirsi a Siviglia dove ha aperto il ristorante “Yo”, mentre Salvatore Camedda di “Somu” si sposta a “La Riva” di Platamona.

Ma non sono solo le stelle a brillare nel firmamento gastronomico sardo. Il riconoscimento Bib Gourmand, un premio che amo particolarmente per la sua attenzione al rapporto qualità-prezzo, ha illuminato altre sei insegne. Questo ci dimostra che l’alta cucina non è un’esclusiva dei pochi, ma può essere accessibile a chiunque voglia gustare piatti ben fatti senza svuotare il portafoglio.

E poi, non dimentichiamo l’impatto economico di tutto questo!

Le stelle Michelin – talvolta così amate, talvolta così criticate – non sono solo un vanto, ma un vero e proprio motore per il turismo e l’economia locale.

Leggi anche: I migliori agriturismo della Sardegna nel 2025

La stella continua a brillare per 4 ristoranti sardi

Eccoci dunque al cuore della questione: chi sono i magnifici quattro che anche nel 2025 porteranno alta la bandiera della gastronomia sarda stellata? Niente sorprese, a dire il vero, ma solo piacevoli conferme. Ritroviamo l’estro creativo di chef Italo Bassi al “Confusion Restaurant” di Porto Cervo, dove la “confusione” è solo nel nome, perché nei piatti c’è una precisione e un’eleganza che incantano.

Un ambiente curato nei minimi dettagli accoglie i clienti, quasi a voler anticipare la perfezione che si ritrova nei piatti. La cucina a vista è un teatro dove la maestria dello chef Bassi si manifesta in creazioni che esaltano i sapori del territorio, con un occhio di riguardo per i crudi di mare e una passione innegabile per gli champagne.

Sempre nel nord est della Sardegna, a San Teodoro, ecco il “Gusto by Sadler“, all’interno dell’elegante Baglioni Resort, con la firma autorevole di Claudio Sadler e la bravura dello chef residente Andrea Besana, che ci regala un’esperienza mediterranea indimenticabile, creativa e raffinata. L’anguilla alla brace con cannonau e mirto, accompagnata da un cous cous di verdure dell’orto, è solo un esempio della capacità dello chef Besana di reinterpretare i sapori locali con estro e tecnica.

Posizionato tra i due, ma solo geograficamente, a San Pantaleo, immersi nella magia bucolica del “Petra Segreta“, ritroviamo la maestria di Luigi Bergeretto al “Fuoco Sacro“, con la sua atmosfera magica e una vista mozzafiato, dove la cucina moderna si sposa con i sapori autentici del territorio. Quattro stelle, quattro storie di passione e dedizione, quattro eccellenze che rendono orgogliosa la Sardegna. La collaborazione tra Luigi Bergeretto ed Enrico Bartolini è una garanzia di alta cucina, con piatti che celebrano la tradizione sarda con un tocco di modernità, utilizzando le erbe aromatiche coltivate nella tenuta.

Infine si spostiamo nel sud della Sardegna, dove troviamo il “Fradis Minoris” a Pula, un vero gioiello incastonato nella laguna di Nora, con Francesco Stara che continua la sua lodevole missione di cucina sostenibile, premiata anche con la stella verde Michelin. La filosofia di Francesco Stara, orientata alla sostenibilità e all’utilizzo di materie prime locali, è infatti qualcosa che, come sardo, mi tocca particolarmente. Assaporare un piatto sapendo che gli ingredienti provengono dalla laguna o dalle vicine campagne del Campidano ha un sapore ancora più autentico.

Alcuni piatti del ristorante 2Confusion” di chef Italo Bassi (dai canali social del ristorante). Fanno venire fame eh?

Non solo stelle: il riconoscimento BiB Gourmand

Ma la Guida Michelin non si limita a celebrare l’eccellenza assoluta. C’è un occhio di riguardo anche per quelle realtà che offrono un’esperienza culinaria di qualità a un prezzo più accessibile. Ed è qui che si parla di Bib Gourmand, un riconoscimento che apprezzo particolarmente perché valorizza l’intelligenza e la passione di chi sa fare bene con un occhio al portafoglio.

A Cagliari, nel sud Sardegna, ben tre indirizzi si sono distinti: “ChiaroScuro“, “Cucina.Eat” e “Old Friend“, ognuno con la sua identità, ma accomunati dalla cura nella selezione degli ingredienti e dalla capacità di offrire piatti gustosi senza compromessi sulla qualità. Sempre nel sud dell’isola, ma poco più nord di Cagliari, a Sanluri, capoluogo della regione storico geografica della Marmilla, ecco “Coxinendi”, con la sua cucina sincera e legata alle tradizioni locali.

Saliamo nel nord ovest dell’isola dove troviamo “Sa Mandra” ad Alghero, un’istituzione della cucina tradizionale sarda, dove l’ospitalità e i sapori autentici sono di casa. Nel cuore della Sardegna, lì dove batte il cuore dell’isola, troviamo invece “Su Gologone” a Oliena, con la sua atmosfera unica e i piatti che raccontano la storia del territorio, è un’altra conferma.

Sei indirizzi che dimostrano come la buona cucina possa essere un piacere alla portata di molti.

Piatto del ristorante stellato “Fradis Minoris” a Pula, nel sud ovest della Sardegna (dai canali social del ristorante)

L’importanza economica delle stelle Michelin

Si parla spesso del prestigio delle stelle Michelin, della visibilità che portano a un ristorante, ma spesso si sottovaluta l’impatto economico concreto che questi riconoscimenti hanno sul territorio. Secondo uno studio recente, i ristoranti stellati italiani nel 2023 hanno attirato milioni di clienti, generando un indotto significativo in termini di occupazione e ricchezza per le comunità locali.

Per la Sardegna, come scrive L’Unione Sarda, l’impatto economico stimato è di diversi milioni di euro, una cifra tutt’altro che trascurabile. Avere ristoranti stellati significa attrarre un turismo di qualità, persone disposte a spendere non solo per il cibo, ma anche per l’alloggio, i servizi e le esperienze che il territorio ha da offrire.

Una stella Michelin può aumentare notevolmente il valore di un ristorante, ma anche di un’intera destinazione. Pensate a un ristorante tre stelle: la definizione è che “vale il viaggio”.

Questo significa che le persone sono disposte a spostarsi anche da lontano per vivere quell’esperienza culinaria, generando un circolo virtuoso che beneficia l’intera economia locale. La Sardegna ha un potenziale enorme in questo senso, e la conferma delle sue quattro stelle è un segnale positivo per il futuro.

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Oltre le stelle: le menzioni nella guida

Ma la Guida Michelin non si limita a stelle e Bib Gourmand. Ci sono anche le menzioni, quei ristoranti che, pur non avendo ancora conquistato la stella, si distinguono per la qualità della loro offerta e meritano di essere segnalati.

E anche qui la Sardegna non manca di rappresentanti. Da Cagliari a Porto Cervo, da Alghero a Olbia, sono numerosi i ristoranti che compaiono nella guida, testimoniando la vivacità e la varietà del panorama gastronomico isolano. Ma per questo ti rimando direttamente alla “Guida Michelin 2025“, dove troverete una scheda dedicata a tutti i ristoranti sardi citati.

Questo dimostra come il mondo della ristorazione sia in continua evoluzione, con chef che si spostano, aprono nuovi locali, portando con sé un bagaglio di conoscenze e passioni che arricchisce il settore. E per il futuro, chissà, magari qualcuno di questi ristoranti menzionati riuscirà a conquistare l’ambita stella nella prossima edizione della guida.

La competizione è alta, ma la passione e la qualità non mancano.

Ristoranti 5 stelle in Sardegna: domande frequenti

Quali sono i criteri principali per l’assegnazione delle stelle Michelin?

L’assegnazione delle stelle Michelin è un processo rigoroso basato su criteri ben definiti, valutati da ispettori anonimi e indipendenti. Non si tratta solo di assaggiare il cibo, ma di valutare l’esperienza complessiva. I cinque criteri fondamentali sono la qualità degli ingredienti, che devono essere freschi e di primissima scelta; la padronanza delle tecniche culinarie, che si traduce in una perfetta esecuzione dei piatti; la personalità dello chef, ovvero la sua capacità di imprimere un’identità unica alle sue creazioni; la coerenza nel tempo, che significa mantenere uno standard elevato in ogni visita; e infine, il rapporto qualità-prezzo, perché anche in un ristorante stellato l’esperienza deve valere il costo. Oltre a questi, gli ispettori considerano anche l’esperienza complessiva, che include il servizio in sala, l’atmosfera del locale e la presentazione dei piatti.

Qual è l’impatto economico concreto di un ristorante stellato su un territorio come la Sardegna?

L’impatto economico di un ristorante stellato su un territorio come la Sardegna è tutt’altro che trascurabile. Questi ristoranti diventano vere e proprie calamite per un turismo di alto livello, attratto dall’eccellenza culinaria. I clienti dei ristoranti stellati non si limitano a spendere per il pasto, ma spesso soggiornano in alberghi di lusso, acquistano prodotti locali e usufruiscono di altri servizi turistici, generando un indotto significativo per l’economia locale. Inoltre, la presenza di ristoranti stellati contribuisce a migliorare l’immagine e l’attrattività della regione, rendendola più competitiva a livello nazionale e internazionale. Questo si traduce in un aumento del flusso turistico e, di conseguenza, in una crescita economica per l’intera comunità. Non dimentichiamo poi l’impatto sull’occupazione, con la creazione di posti di lavoro qualificati nel settore della ristorazione e dell’ospitalità.

Cosa significa il riconoscimento Bib Gourmand e quali ristoranti sardi lo hanno ottenuto nel 2025?

Il riconoscimento Bib Gourmand, identificato dal simpatico logo dell’omino Michelin che si lecca i baffi, premia i ristoranti che offrono una cucina di qualità a un prezzo contenuto. Non si tratta di ristoranti “economici”, ma di locali dove è possibile gustare piatti ben fatti, preparati con ingredienti freschi e presentati con cura, senza spendere una fortuna. È un riconoscimento che valorizza l’intelligenza e la passione di chi sa fare bene con un occhio al portafoglio. Per il 2025, in Sardegna hanno ottenuto il Bib Gourmand i ristoranti ChiaroScuro, Cucina.Eat e Old Friend a Cagliari, Sa Mandra ad Alghero, Su Gologone a Oliena e Coxinendi a Sanluri. Questi locali rappresentano un’ottima opportunità per chi desidera avvicinarsi alla buona cucina senza dover necessariamente spendere cifre elevate.

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This post was published on 27 Gennaio 2025 12:00

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