Noi lo diciamo sempre, affinché si possa valorizzare un’area protetta, occorre avere il consenso delle popolazioni locali e questo lo si ottiene, con certezza, solo creando un ciclo virtuoso che permetta loro di trarne un reddito, un plusvalore che non sia solo culturale o ambientale, ma anche economico.
Al giorno d’oggi è possibile utilizzare sapientemente la destinazione turistica Sardegna, anche per promuovere e valorizzare i territori più trascurati della nostra isola, come? Attraverso il turismo sostenibile. Un turismo che deve essere esperienziale, deve cioè permettere a chi visita un luogo di immergersi completamente nella cultura e nelle tradizioni di un territorio, attraverso l’incontro con le genti che lo abitano.
Viaggiare oggi significa diventare un tutt’uno con le genti che abitano la località scelta per le proprie vacanze, diventando uno di loro e vivendo come loro, utilizzando tutti i nostri sensi per acquisirne usi, costumi e conoscenze.
Ci sono ormai innumerevoli esempi di turismo esperienziale che hanno portato alla valorizzazione di interi territori, creando un circolo virtuoso tale da riuscire a far crescere intere località, portando sviluppo sociale ed economico. Ovviamente serve una comunità di intenti da parte di tutti gli attori e i portatori di interessi del dato territorio e questo è ciò che spesso in Sardegna è più difficile da ottenere con continuità nel tempo.
Questa lunga premessa per aggiornarvi su un fatto importante avvenuto a Capoterra nei giorni scorsi, che va in questa direzione. L’associazione senza fini di lucro “Amici di Sardegna” ha avuto infatti in concessione per 2 anni ben 10 ettari del compendio della Laguna di Santa Gilla dal comune di Capoterra. E’ l’area alla quale si accede sulla sinistra, subito dopo il pontile della ex-Rumianca sulla litoranea che da Cagliari porta a Capoterra.
L’idea è quella di bonificare l’area, che al momento giace in stato di completo abbandono, re-inserire dei pannelli informativi multilingue e organizzare visite guidate, magari legandole alle tradizioni legate alla pesca e alle attività dei pescatori stessi. Una promozione e valorizzazione a tutto tondo, che possa agevolare tutti coloro che vivono grazie alla laguna di Santa Gilla.
A tal proposito, riceviamo e pubblichiamo questo scritto del Prof. Roberto Copparoni, presidente di Amici di Sardegna, da sempre attivo nella promozione turistica della Sardegna, nella valorizzazione delle aree verdi e nella cooperazione internazionale.
Da anni si parla della valorizzazione di Santa Gilla. Luci e (molte) ombre hanno caratterizzato la sua storia in questi ultimi decenni. Forse, questa è la volta buona? Da alcuni anni, la Città Metropolitana di Cagliari ha intrapreso da un percorso partecipativo per riuscire a mettere attorno a un tavolo allargato tutti i portatori di interesse che gravitano attorno, dentro e sopra il compendio lagunare. Nel corso dei numerosi incontri organizzati, sono emerse delle proposte interessanti e positive che si spera nel prossimo futuro, (viste le imminenti elezioni,) possano essere portate a conclusione.
Prof. Roberto Copparoni
Per la prima volta i comuni che si affacciano sulla laguna (Assemini, Cagliari Capoterra, Elmas e quelli che lo sono per altri motivi come UTA e Decimomanu), gli enti istituzionali come RAS (vari Assessorati e enti strumentali), Autorità Portuale, CACIP, Università, SOAGER, Protezione Civile, Saline Conti vecchi, imprese e rappresentanti del III settore hanno convenuto sulla necessita di creare le condizioni affinché la laguna possa essere meglio salvaguardata e vissuta.
In questo contesto si inserisce il provvedimento con cui il Comune di Capoterra ha concesso 10 ettari del compendio della Laguna (parte di Capoterra) all’Organizzazione di volontariato Amici di Sardegna. Quest’ultima, da anni, è impegnata nella salvaguardia funzionale di vari territori della Sardegna. Nello specifico di Santa Gilla, l’OdV ha collaborato per la realizzazione del primo ecomuseo della Laguna.
Quest’ultimo, realizzato alla fine degli anni ’90 presso il Consorzio ittico di Santa Gilla a San Simone – e noto anche come ”Museo della Laguna”- è stato operativo per oltre 10 anni e ha potuto registrare un discreto numero di presenze. Tuttavia, i locali vennero richiesti dalla RAS per via di «urgenti e improrogabili lavori di restauro» che a distanza di circa 20 anni non sono mai stati eseguiti.
Ciononostante Amici di Sardegna ha continuato nel tempo a realizzare una serie di attività di promozione e salvaguardia della Laguna (come visite guidate, laboratori, e molto altro) anche in collaborazione con diversi enti come Amici della Laguna, Centro di Coordinamento Ambiente Sardegna, Pro Loco di Cagliari, Soprintendenza Archeologica, Autorità Portuale, Conservatoria delle Coste, FAI, WWF, Università e Scuole di vario ordine e grado di tutta la Sardegna.
Con la concessione della durata di due anni rinnovabili Amici di Sardegna cercherà di collaborare non solo con tutti gli operatori che hanno interessi sulla laguna, tra i quali: CEAS, pescatori, agricoltori, operatori turistici, ma anche con tutti i residenti e coloro che hanno a cuore questo importante parte del compendio lagunare.
Il desiderio è quello di fare in modo che tutti si sentano investiti, più che di un generico interesse legittimo, di specifici diritti e doveri universali che stanno alla base del nostro vivere insieme, ovvero: il rispetto delle risorse naturali e umane, nonché la fruizione e l’eventuale uso produttivo responsabile delle stesse, – siano esse pubbliche e/o private.
Il desiderio è quello di bonificare l’area e di inserire dei pannelli didascalici plurilingue sulle specificità di questa parte di laguna, senza trascurarne i suoi aspetti antropologici. Successivamente si organizzeranno delle visite guidate e, su richiesta anche dei lavoratori, visite informative sulla flora e fauna lagunare e sulle tradizioni legate alla pesca.
Anche per questo, domenica 21 aprile ci si è dati appuntamento alle ore 10 presso l’area parcheggi del percorso Life – che da al Pontile della ex Rumianca va reso Sud nel territorio di Capoterra. Per chi dovesse giungere da Cagliari è necessario percorrere la S.S. 195 dove al km. 9,200 si svotare a destra per entrare nell’area parcheggi.
L’iniziativa è stata voluta dal Comune di Capoterra Assessorato al Turismo, Tutela Ambiente e Territorio, Urbanistica, Caccia e Pesca del Comune di Capoterra con la collaborazione della Città Metropolitana di Cagliari, Saline Conti vecchi, Ceas, Consulta degli Agricoltori, Teknoservice, Compagnia Barracellare, Associazione Amici della Laguna e chiaramente anche dagli Amici di Sardegna. A tutti i partecipanti saranno forniti in loco i guanti e le buste per la raccolta.
La manifestazione si presenta con questa semplice frase che riassume il sentire comune:
Prof. Roberto Copparoni
Benvenuti nel compendio lagunare di Santa Gilla (area sud-percorso Life Maramura). Viviamola per proteggerla insieme.
All’associazione Amici di Sardegna, alla comunità di Capoterra e alla laguna di Santa Gilla vanno i nostri migliori auguri per le attività programmate in questa nuova affascinante quanto impegnativa avventura!
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This post was published on 16 Aprile 2024 18:41
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