Nell’era moderna, il turismo ha assunto molteplici sfaccettature, spaziando dai viaggi avventurosi alle vacanze benessere, fino a raggiungere nuove frontiere come il turismo cannabico. Quest’ultimo, lungi dall’essere una semplice moda passeggera, rappresenta una testimonianza vivente dell’evoluzione culturale e legislativa che sta attraversando la pianta più discussa nella storia dell’Uomo.
La cannabis, un tempo ostracizzata e relegata ai margini della società, sta ora emergendo come protagonista di un movimento globale che unisce curiosità e sviluppo economico.
I punti focali di questo fenomeno sono, naturalmente, i Paesi nei quali il consumo di tale sostanza è stato ormai legalizzato, tra i quali ancora non figura l’Italia. Pensiamo alla marea di sequestri delle ultime settimane in Sardegna: 1500 piante di marijuana scoperte a Carbonia, 2600 tra Mores e Ozieri, 3000 a Pimentel, 6429 a Guspini, 12 mila piante tra Buddusò, Osidda e Ardara, un principio attivo compreso tra il 3,4% e il 14%, dunque ben oltre il limite consentito dalla legge, fissato allo 0,6%.
Nel nostro Paese, infatti, la legislazione vigente resta ancora ferma al libero commercio di prodotti a base di cannabis light, come l’hashish legale di Justbob, per esempio, oppure le tante varietà di olio al CBD recentemente attaccate da un decreto legge del governo.
In questo articolo esamineremo quali sono le principali mete del turismo cannabico, esplorando le radici storiche, le tendenze attuali e le prospettive future di un settore in rapida crescita.
Il turismo legato alla cannabis ha conosciuto una crescita esponenziale negli ultimi anni, trasformandosi da una nicchia di mercato in un vero e proprio fenomeno globale. Questa evoluzione è stata alimentata dalla crescente accettazione culturale della cannabis e dai cambiamenti legislativi in molte parti del mondo.
Quando si parla di turismo cannabico, Amsterdam è spesso la prima città che viene in mente. Con i suoi storici coffee shops, la capitale olandese ha attirato per decenni appassionati da tutto il mondo, desiderosi di sperimentare la cultura della cannabis in un ambiente rilassato e tollerante.
Dal 2018, anno della legalizzazione della cannabis a scopo ricreativo, il Canada si è rapidamente affermato come una delle principali mete per i turisti cannabici. Dalle province dell’Atlantico alla British Columbia, il paese offre una vasta gamma di esperienze, tra cui tour delle piantagioni e festival dedicati.
Conosciuta per le sue spiagge soleggiate e la cultura rilassata, la California è anche una delle destinazioni di punta per il turismo cannabico negli Stati Uniti. Qui, i visitatori possono partecipare a tour delle fattorie di cannabis, soggiornare in hotel tematici e partecipare a eventi esclusivi.
La recente liberalizzazione della cannabis ha trasformato la Thailandia in una nuova e intrigante destinazione per gli appassionati. Oltre alle bellezze naturali e alle spiagge da sogno, il paese offre ora anche la possibilità di esplorare la cultura della cannabis in un contesto asiatico.
Negli ultimi anni, l’industria del turismo ha assistito a una trasformazione radicale grazie all’emergere del turismo cannabico. Questo nuovo segmento, una volta considerato marginale, ha ora guadagnato un posto di rilievo nel panorama turistico globale, spinto da una combinazione di fattori socio-culturali e economici.
Uno dei principali driver di questa crescita è l’evoluzione delle percezioni pubbliche sulla cannabis.
Mentre in passato la pianta era spesso associata a connotazioni negative, oggi è vista da molti come un prodotto naturale con potenziali benefici terapeutici e ricreativi. Questo cambiamento di mentalità ha portato a una maggiore accettazione e curiosità, alimentando la domanda di esperienze turistiche legate alla cannabis.
Parallelamente, l’industria ha risposto con innovazione e creatività.
Sono nati nuovi formati di viaggio, dai “Cannacations” – vacanze interamente dedicate alla cannabis – ai tour educativi nelle piantagioni, offrendo ai turisti un’immersione profonda nella cultura e nella storia della pianta.
L’aspetto economico non può essere trascurato.
Secondo recenti stime, il turismo cannabico rappresenta un’industria da 17 miliardi di dollari, con una proiezione di crescita costante nei prossimi anni. Questi numeri riflettono non solo l’interesse dei consumatori, ma anche l’investimento e l’attenzione delle aziende e delle destinazioni turistiche.
La cannabis, una pianta che per secoli è stata utilizzata in molteplici contesti, dalla medicina alla religione, ha attraversato un percorso legislativo complesso e tortuoso in tutto il mondo. La sua storia legale è stata segnata da periodi di tolleranza alternati a fasi di rigida proibizione, spesso influenzate da fattori socio-politici piuttosto che da evidenze scientifiche.
In tempi recenti, tuttavia, si è assistito a un marcato cambiamento nelle politiche legate alla cannabis.
L’Uruguay, ad esempio, ha fatto storia nel 2013 diventando il primo Paese al mondo a legalizzare completamente la produzione, la vendita e il consumo di cannabis. Questa decisione pionieristica ha aperto la strada a un dibattito globale sulla riforma delle politiche in materia e ha influenzato le decisioni di altri Paesi.
Il Lussemburgo, noto per essere uno dei Paesi più progressisti in Europa, ha intrapreso passi significativi verso la legalizzazione della cannabis, riconoscendo sia i benefici terapeutici che le opportunità economiche legate alla pianta. Questo approccio lo ha posto all’avanguardia in Europa.
Malta, dal canto suo, ha recentemente rivisto le sue leggi sulla cannabis, spostandosi verso una maggiore liberalizzazione e riconoscendo l’importanza di fornire accesso sicuro e regolamentato ai suoi cittadini.
In Spagna, la nascita dei Cannabis Club ha sfruttato le “zone grigie” legislative, creando spazi in cui gli adulti possono consumare cannabis in un ambiente sicuro e controllato. Questo modello ha dimostrato come l’innovazione possa prosperare anche in contesti legislativi incerti.
Infine, la Thailandia, già citata in precedenza, tradizionalmente rigida nelle sue politiche sulla droga, ha sorpreso molti nel 2022 liberalizzando il consumo e la vendita di cannabis, riconoscendo il potenziale economico e terapeutico della pianta.
Questi esempi illustrano la complessità e la diversità delle leggi sulla cannabis nel mondo.
Mentre alcuni Paesi abbracciano un approccio progressista, altri rimangono cauti. Ciò che è chiaro, tuttavia, è che il dibattito sulla cannabis è più vivo che mai, e le decisioni prese oggi avranno un impatto profondo sul futuro del settore e sulla società nel suo complesso.
Copyright: foto copertina dell’utente wikipedia Lofor diffusa con licenza CC BY-SA 3.0.
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This post was published on 25 Ottobre 2023 12:02
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