Ryanair taglia voli e frequenze per la Sardegna nell’inverno 2023: il problema della Sardegna è sempre stato l’isolamento geografico, essendo infatti un’isola, chi ci abita può spostarsi altrove solo in nave o in aereo. Sembra la scoperta dell’acqua calda, in realtà significa che per chi abita in Sardegna è molto più difficile e costoso muoversi rispetto a chi abita nella penisola.
Un handicap che non si è riusciti a risolvere ne con l’intervento pubblico, la così detta “continuità territoriale“, poco estesa e zoppicante; ne con il libero mercato, che rimane insufficiente, malgrado l”esplosione del fenomeno delle così dette “low cost“, come Ryanair, che hanno cercato di coprire il vuoto, laddove conveniente economicamente.
Il decreto del Governo nazionale da un lato vieta la fissazione dinamica delle tariffe da parte delle compagnie aree, modulata in relazione al tempo della prenotazione, se la fissazione è applicata su rotte nazionali di collegamento con le isole e avviene durante un periodo di picco di domanda legata alla stagionalità o in concomitanza di uno stato di emergenza nazionale e se conduce ad un prezzo di vendita del biglietto, o dei servizi accessori, del 200% superiore alla tariffa media del volo; dall’altro vieta anche di fissare le tariffe in base alla profilazione web o al modello di dispositivo usato.
Ciò ha portato Ryanair, la “low cost” per definizione, alla decisione di tagliare le rotte per la Sardegna e la Sicilia, andando a colpire proprio lì dove più il dente duole.
Anche perché in bassa stagione gli aeroporti isolani si svuotano, con un pugno di voli e di rotte rispetto all’estate.
E così l’ amministratore delegato di Ryanair, Micheal O’Leary, spiega che l’offerta di voli:
Risentirà dello stupido decreto tariffe del Governo. [..] Abbiamo ridotto i voli del 10% in Sardegna, quest’inverno toccherà alla Sicilia. Il decreto del governo porterà solo meno voli e tariffe più alte per le due isole italiane.
Per poi rincarare la dose:
Mentre incrementiamo le rotte internazionali da e per Milano quest’inverno, la crescita italiana è messa a repentaglio dal decreto illegale del governo che limita la libertà delle compagnie aeree di fissare tariffe più basse.
Secondo il presidente Antitrust, Roberto Rustichelli, in audizione al Senato, la norma non limita la facoltà di determinare indipendentemente le proprie politiche di prezzo, mentre persegue l’obiettivo di natura perequativa di impedire lo sfruttamento abusivo del potere di mercato a pregiudizio di consumatori particolarmente vulnerabili.
A sua volta il presidente dell’Enac, Pierluigi Umberto Di Palma, ha sottolineato l’esistenza di un oligopolio, invitando per il governo a migliorare il testo:
Siamo tornati ai tempi di Meridiana e Alitalia in Sardegna quindi un intervento normativo è assolutamente necessario. [..] Il Parlamento deve introdurre interventi migliorativi. Anche il governo potrà portare qualche modifica per evitare la censura di carattere comunitario.
Così spiega il portavoce della Commissione europea, Adalbert Jahnz, che si è subito attivata sulla questione:
I servizi della Commissione hanno contattato le autorità italiane per ricevere informazioni rispetto al contenuto preciso della misura in questione. La Commissione sostiene misure per promuovere la connettività a un prezzo accessibile a condizione che questa sia in linea con le norme del mercato interno dell’Ue. E mi riferisco anche al fatto che la concorrenza sostenibile con la libera fissazione dei prezzi è solitamente la migliore garanzia di prezzi accessibili nei nostri mercati dei trasporti liberalizzati e di grande successo.
Tuttavia abbiamo la possibilità, in casi specifici ed eccezionali, di fissare obblighi di servizio pubblico per garantire livelli minimi di servizio e connettività territoriale. Quando si tratta delle decisioni commerciali individuali di qualsiasi operatore, questo non è qualcosa che possiamo commentare
Quindi mentre si aspetta la decisione dell’UE che ha messo sotto esame il decreto del Governo Italiano, la Sardegna deve intanto fare i conti con 3 rotte in meno.
Cancellate infatti le rotte:
Il colosso dei voli irlandese ha ridotto anche le frequenze su altre 7 rotte, verso:
L’operativo invernale 2023 è ridotto del 6% su Cagliari rispetto a quello del 2022 (gli aerei basati all’aeroporto di Cagliari-Elmas scendono da 3 a 2) e del 16% ad Alghero.
Sono comunque oltre 200 i voli settimanali, ma pur sempre un -8% rispetto all’inverno 2022. Si stima infatti che Ryanair trasporterà circa 3,2 milioni di passeggeri, 300mila in meno rispetto a quanto pianificato prima del decreto.
Meno turisti e meno opportunità per i sardi di muoversi, senza parlare degli emigrati. Per chi abita in Germania o Olanda, ad esempio, è praticamente impossibile tornare a casa con voli comodi e diretti.
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This post was published on 12 Settembre 2023 16:43
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