Giganti Monti Prama, ma non solo: Il ritrovamento e l’esposizione 40 anni dopo delle statue dei giganti di Monti Prama potrebbero essere solo la punta dell’ iceberg di un grande ritrovamento archeologico, forse un’intera città, perlomeno un grande santuario infatti, si troverebbe sotto i terreni ove furono ritrovate le famose sculture. E adesso le sopritendenze di Cagliari e Sassari faranno convergere 900 mila euro di finanziamenti (700mila del Progetto Arcus del Ministero e 200mila del Progetto Archeologia Mont ’e Prama), per scavare e scoprire così cosa davvero abbiano rivelato i georadar dell’ateneo cagliaritano. Ne parlava già ieri diffusamente La Nuova Sardegna, ma cosa è successo?
Che l’ équipe del laboratorio di Geofisica ambientale del dipartimento della facoltà di Ingegneria civile, ambientale e di architettura dell’università di Cagliari guidata dal professor Gaetano Ranieri ha indagato i terreni dove furono trovati i Giganti di Monti Prama (almeno a spanne, considerando che i confini dell’area studiata sono stati giustamente secretati per ovvie ragioni), con un’apparecchiatura scientifica unica al mondo costituita sedici georadar, posizionati a una distanza di dodici centimetri di distanza e montati su un’auto che procede alla velocità costante di 20km/h. Proprio le analisi dei dati rilevati hanno dimostrato la presenza di ben 56 mila anomalie – cioé elementi non compatibili con un terreno allo stato naturale, probabilmente grandi blocchi di pietra – a una profondità tra i 50 e i 180 centimetri.
Così l’archeologo Raimondo Zucca, sempre a La Nuova Sardegna: “I giganti dimostrano che la Sardegna, nel Mediterraneo occidentale tra il nono e l’ottavo secolo avanti Cristo, era una terra di uno straordinario livello culturale. E questo significa che i sardi avevano notevoli risorse e proponevano politiche di scambio a livello internazionale. Una sfilata di statue come quella di Mont ’e Prama è emblematica della presenza di un potere governativo molto solido e ricco“.
Potrebbe essere lo scavo più importante degli ultimi anni e potrebbe restituirci nuove importanti informazioni sul mondo nuragico, aiutandoci e riposizionare questa favolosa civiltà al giusto posto nella storia del Mediterraneo, per non parlare delle incredibili possibilità che si aprirebbero dal punto di vista turistico per il Sinis e l’oristanese tutto.
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LINKS UTILI:
La Civiltà nuragica su Wikipedia
La storia dei Giganti di Monti Prama su Wikipedia
photocredit: staff Instagramers Sardegna.
This post was published on 26 Marzo 2014 09:07
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ma noi, MINATORI DOC, ci preoccupiamo solo di scavare ... il resto ai "professori" !
"scaviam, scaviam ... qualcosa troverem !"
Bella notizia. Se i dati degli scavi fossero stati pubblicati in tempi normali e non dopo 40 anni magari oggi saremo in una fase di studio un tantino più avanti.
beh.. non posso certo darti torto... anzi, ti straquoto!