I Grifoni ripopoleranno anche il Sud Sardegna: sono già sbarcati a Porto Torres i 12 giovani grifoni destinati a ripopolare il sud Sardegna grazie al progetto “LIFE Safe for Vultures – LIFE19 NAT/IT/000732“, finanziato nell’ambito del “Programma per l’ambiente e l’azione per il clima Life 2014-2020“, con l’obiettivo di assicurare la sopravvivenza a lungo termine della popolazione di grifone in Sardegna.
Dopo il successo del nord Sardegna quindi, che ha permesso di moltiplicare la presenza dei grifoni nel nord ovest dell’Isola, unica area d’Italia peraltro, nella quale questo maestoso volatile non si è mai estinto, adesso si prova ad espanderne ulteriormente l’areale di distribuzione e, reinserendolo tra i monti del Gerrei.
Questa scelta geografica è stata fatta in base ad un “attento lavoro di studio e valutazione dell’area più idonea, che non ha trascurato la ricerca storica sulla distribuzione della specie nel Sarrabus-Gerrei e la raccolta di testimonianze dirette che attestano le principali cause della scomparsa”, come ha spiegato il responsabile tecnico dell’Agenzia regionale Forestas, Dionigi Secci.
I 12 grifoni, che presto potrebbero diventare un nucleo che abiterà i cieli meridionali dell’isola, sono 4 maschi e 8 femmine. Si tratta di esemplari giovani, tutti immaturi tranne un maschio adulto, catturati in seguito a incidenti di varia natura dettati da inesperienza e disorientamento e poi curati in appositi centri della provincia di Badajoz e dell’Estremadura, in Spagna,
Partiti da Barcellona, adesso i grifoni sono oggetto delle amorevoli cure del personale veterinario del Centro di recupero della fauna selvatica (CARFS) di Bonassai-Olmedo, nelle voliere di “quarantena”, dove sono stati sottoposti ad accurate visite mediche e a scrupolosi controlli sanitari.
Fra circa 15 giorni il nuovo importante passo con il trasferimento nella voliera di acclimatamento realizzata nel territorio di Villasalto, nel Gerrei, nel sud est della Sardegna.
Adesso la vera sfida è – spiega la professoressa Fiammetta Berlinguer, del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari e coordinatrice scientifica del progetto – quella di creare le condizioni per la presenza a lungo termine dei grifoni nel sud Sardegna, coinvolgendo tutti i portatori di interessi, incluse le popolazioni locali, che potranno presto godere del vantaggio indotto dal reinserimento per l’economia del territorio.
Tra le principali minacce che i grifoni devono fronteggiare in Sardegna, ci sono l’avvelenamento e l’interazione con le infrastrutture energetiche (cioè i tralicci e i cavi dell’alta tensione).
Per capire quanto sia ampio il progetto e quanti siano gli enti e i professionisti valore coinvolte pensiamo che, un volta arrivati in Italia, i grifoni sono stati presi in consegna dall’ “Agenzia regionale Forestas“, partner del progetto di cui è capofila il “Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari” e al quale partecipano anche il “Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna“, “E-Distribuzione” e la “Vulture Conservation Foundation” (VCF). Il personale veterinario del “Centro di recupero della fauna selvatica (CARFS) di Bonassai-Olmedo“, coordinato dal veterinario Marco Muzzeddu, ha provveduto all‘accoglienza e al trasporto nelle voliere per la fase di quarantena. Presto gli animali verranno presi in carico dall’omologo “Centro di recupero della fauna selvatica (CARFS) di Monastir“, coordinato dal veterinario Luciano Mandas.
Copyright: la foto copertina è di repertorio e proviene da un precedente comunicato stampa dell’Università di Sassari e relativo al reinserimento del grifone in Sardegna.
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This post was published on 13 Marzo 2023 17:34
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