Isula 2022 chiusa con successo, appuntamento al 2023/24: si è concluso lo scorso 30 dicembre, con un buon successo di critica e di pubblico, la seconda edizione del progetto “Ìsula, viaggio esperienziale nelle meraviglie della Sardegna. Le nostre radici“, con il quale si è andati alla ricerca e riscoperta delle nostre radici, in alcuni dei più piccoli e suggestivi borghi della Sardegna.
Radici viste come monumenti, tradizioni e luoghi da valorizzare per riuscire a dare un futuro migliore ai piccoli centri dell’interno della Sardegna e aiutarli a combattere, nel contempo, lo spopolamento.
In base alle nuove tendenze del turismo internazionale infatti, sappiamo che il turista moderno vuole essere protagonista del processo di scoperta e conoscenza del territorio che visita. Una vera e propria “full immersion” nel territorio alla ricerca del suo “Genius Loci“, da praticare con tutti i propri sensi – udito, gusti, tatto, vista, olfatto – , al fine di vivere esperienze ed emozioni uniche e indimenticabili.
Esperienze che lasciano un buon ricordo nel visitatore e vengono condivise online sui social e, tramite il passaparola, con amici e parenti. E’ il così detto “turismo esperienziale“, che si associa ad altre nuove e tutte interessanti definizioni, come il “turismo slow” e il “turismo sostenibile“. Forme di turismo interlacciate, che mettono in evidenza un aspetto invece di un altro, ma soprattutto che permettono di conoscere davvero un territorio, la popolazione che lo abita e lo spirito che lo permea.
Il progetto Isula ha quindi cercato di utilizzare queste queste buone pratiche per raggiungere gli obiettivi sopra riportati, l’edizione 2022 ha interessato 9 comuni in poco più di 20 giorni, dall’ 8 al 30 dicembre 2022.
Si è partiti l’8 dicembre da Gonnosfanadiga, con il quale è cominciato il percorso di conoscenza dell’antica arte della panificazione, grazie al panificio “Porta 1918“, che ci ha ospitato proprio nel corso della manifestazione “Panifici Aperti“. Stupefatti di fronte alla bellezza della maestosa tomba dei giganti di San Cosimo, abbiamo passato una giornata piena di energia!
La tappa successiva, quella del 10 dicembre a Masullas, è stata ostacolata dal forte maltempo, che ci ha costretto a rimodulare la giornata ma non ci ha certo fermati! Siamo andati alla scoperta delle caratteristiche del territorio anche grazie al GeoMuseo Monte Arci, ospitato presso l’ex Convento dei Cappuccini, un edificio splendidamente tenuto. Consigliamo a tutti di visitarlo. Il Comune negli ultimi anni si è peraltro dato molto da fare per la valorizzazione della regione storica del Parte Montes.
Il giorno successivo, l’11 dicembre 2022, siamo stati a Pau, il borgo dell’ossidiana, che ospita il Museo dell’Ossidiana e fantastici boschi sulle pendici del monte Arci, dove è possibile percorrere il sentiero dedicato a questa tagliente e nerissima roccia vulcanica. A Pau hanno una lunga tradizione legata al turismo esperienziale e i loro laboratori sono davvero ben realizzati e coinvolgenti!
La tappa successiva è stata a Siddi, una giornata particolare, abbastanza fresca e uggiosa, ma al riparo di una pinnetta, con il fuoco acceso, la nostra mente è stata subito trasportata altrove dai racconti dei riti e delle leggende passate di questo luogo magico. Dopo aver visitato la tomba dei giganti di Sa Domu ’e s’Orcu, una delle più imponenti e meglio conservate della Sardegna. La giornata è proseguita tra laboratori e tradizioni.
Il 18 dicembre siamo stati ospiti di Lunamatrona e del suo territorio, a partire dalla celebre tomba dei giganti Su Cuaddu ‘e Nixias, per proseguire con la grande bellezza della chiesa del paese. Nel pomeriggio si sono incontrati gli artigiani locali che hanno presentato i loro prodotti in una bellissima cornice di suoni, profumi e colori.
Il 23 dicembre è stata la volta di Gadoni. Che la giornata sarebbe stata particolarmente suggestiva lo abbiamo capito subito, dalla fitta nebbia e dalle nuvole basse che ci hanno avvolto e scortato salendo verso la Barbagia. E’ stata una giornata molto bella, all’insegna dell’accoglienza e delle tradizioni locali, legate anche alla produzione del famoso tappeto locale chiamato “Burra”. Davvero coinvolgente, ai limiti della commozione, la visita alla miniera di Funtana Raminosa, che fu utilizzata sin dal tempo dei nuragici. Sotto Natale poi, imperdibile l’incredibile presepe, praticamente a grandezza naturale, esposto sul retro della chiesa parrocchiale.
Molto coinvolgente anche la tappa successiva, il 27 dicembre a Pompu, piccolo borgo dell’Alta Marmilla che tutti noi conosciamo per avere la nomea di luogo assai lontano e sperduto. In realtà oggi Pompu si raggiunge molto facilmente, a solo un’ora di macchina da Cagliari. E’ stata un’altra giornata dedicata al pane, ai complessi nuragici e alla tradizione, inclusa quella corale, così importante e sentita in Sardegna. Da non perdere il piccolo ma ben allestito museo del pane, con un percorso all’insegna della multimedialità.
Il 29 dicembre ad accoglierci è stato Genoni, piccolo borgo alle falde della giara, nel quale abbiamo ospitato diverse strutture museali. Da non perdere il museo del cavallino della giara. A Genoni ci sono stati mostrati antichi mestieri e tradizioni, tra laboratori e splendidi set fotografici. Bellissima e particolarmente evocativa è stata la figura della ragazza a cavallo, vestita in abito tradizionale sardo. Molto bello e ben curato è anche il Parc, uno dei pochi Musei in Sardegna con una sezione archeologica e paleontologica.
L’ultima giornata di questa imperdibile avventura è stata ad Ortacesus, nel cuore della Trexenta, granaio dell’antica Roma. Qui protagonista assoluto è stato il grano, del quale abbiamo appreso l’intero ciclo produttivo, dalla semina alla cottura del pane in forno a legno. Ampio spazio è stato dato anche alle launeddas e ai siti archeologici del territorio, che in molti non conoscevano e che sono stati una vera sorpresa!
Ogni appuntamento è stato costellato di aperitivi, degustazioni di prodotti tipici, pranzi su prenotazione. Numerosi e davvero vivaci e coinvolgenti i laboratori tradizionali che ci hanno impegnato ad ogni appuntamento tra lievito madre, pane, pasta fresca, tessitura al telaio, erbe, oli essenziali, giochi e avventure nel bosco e tanto altro ancora.
Momenti poetici e legati alla musica etnica, figuranti in abito nuragico hanno contribuito a renderci ancora più coinvolti e partecipi di questa esperienza. A conclusione di ogni serata si è tenuto un incontro pubblico, una tavola rotonda sul tema: “Le nostre radici, il nostro futuro”, nel quale si è discusso di quali siano e del come si possano promuovere al meglio le radici di ogni borgo, in maniera tale da individuare in modo condiviso nuovi percorsi di sviluppo socio-economico del territorio.
E’ stato uno sforzo organizzativo non da poco, che ci ha permesso non solo di scoprire luoghi e persone straordinarie per un progetto finanziato dalla Regione Sardegna, attraverso l’Assessorato del Turismo, grazie alla Legge Regionale 21 aprile 1955 n. 7 “Provvedimenti per manifestazioni, propaganda e opere turistiche”, Art. 1, comma 1 lett. c). D.G.R. n. 20/53 del 30/06/2022. Annualità: 2022 / 2023 / 2024. Cartellone delle manifestazioni del turismo esperienziale.
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This post was published on 13 Gennaio 2023 13:27
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