Passaporto Sanitario in Sardegna si farà, ecco gli ultimi aggiornamenti!

Passaporto Sanitario in Sardegna, tutti gli aggiornamenti: nel consueto punto stampa in streaming online appena conclusosi, il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, è tornato sul tema del passaporto sanitario che sarà richiesto ai turisti per entrare in Sardegna, chiarendo numerosi dubbi. L’articolo che segue è la summa del pensiero espresso dal nostro governatore.
Si parte dal fatto che la Sardegna ha praticamente sconfitto il Covid-19, è insomma quasi diventata una regione Covid-Free, grazie alla chiusura di porti e aeroporti e al sacrificio dei cittadini sardi. Tanto che abbiamo nuovi casi sempre più sporadici e il miglior indice Rt d’Italia: 0,24.
Si è però consci che questa vittoria può essere molto parziale se ci si riaprirà all’esterno con troppa leggerezza. Infatti le riaperture senza controlli e senza cautele hanno portato ad un immediato aumento dei contagi ovunque nel mondo (come Singapore e Corea del Sud). Cosa che nessuno vuole che accada in Sardegna.
Per questo motivo il comitato scientifico della Sardegna e il presidente Solinas spingono per il passaporto sanitario per chiunque voglia entrare in Sardegna.
Cosa è il passaporto sanitario?
Il Passaporto Sanitario è lo strumento che permetterà alla Sardegna di abbracciare il turismo in sicurezza. Un fattore importante tanto per i sardi quanto per i turisti, perché quest’anno il luogo dove fare le proprie vacanze si sceglierà anche e soprattutto in base alla capacità del sistema di garantire sicurezza.
Fare il passaporto sanitario significa certificare la propria condizione di negatività al coronavirus per chi entra in Sardegna, per poter affievolire le misure di prevenzione successive all’ingresso. Insomma per garantire ai turisti una vacanza degna di questo nome, in serenità, senza essere ossessionati da mascherine, distanziamento sociale e assembramenti. Tutto ciò ci potrà essere solo se la Sardegna riuscirà a mantenersi un’enclave Covid-Free, senza contagi di ritorno.
La regione Sardegna punta ad essere l’area più sicura al mondo con il sistema di controlli più garantista. Soluzioni similari stanno venendo implementate anche in Spagna, alle Canarie (che in accordo con l’Organizzazione Mondiale del Turismo dal 1° luglio ci sarà il primo volo con il passaporto sanitario) e a Maiorca (che sta aprendo le spiagge al mercato tedesco con un accordo con un tour operator che invierà solo turisti che abbiano la certificazione di negatività al virus). Anche la Sicilia si sta accodando alla Sardegna su questo tema.
Quale test si dovrà fare?
L’assessore alla sanità Nieddu spiega che la Regione Sardegna punta sui test salivari, che sono molto più veloci del classico tampone, ma che non sono ancora in commercio. I primi che dovrebbero arrivare sul mercato sono quelli dell’azienda farmaceutica toscana Menarini, che sono in via di validazione. Il costo dovrebbe essere di 25 euro circa.
I test sono fattibili per i turisti?
A livello internazionale cresce la possibilità di poter effettuare dei test in maniera libera, la Regione Sardegna sta spingendo con il Governo nazionale per ottenere la liberalizzazione dei test, soprattutto di quelli salivari. Liberalizzare significa che qualunque cittadino possa entrare in un laboratorio nella propria città ed essere sottoposto a test.
La decisione spetta al Governo nazionale, qualora non si riuscisse a convincerlo o nel caso tale liberalizzazione non fosse possibile nel nostro paese, sono allo studio altre soluzioni, che permetteranno comunque di testare i turisti, per accoglierli in sicurezza.
AGGIORNAMENTO:
Sugli spostamenti tra Regioni ha parlato ieri il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, che ha ricordato a tutti, come spetti allo Stato l’ultima parola su quando e come ci si potrà tornare a spostare tra le regioni:
Una cosa sono le singole narrazioni, ma servono regole certe. Quando ci sono questioni che impattano la salute pubblica, tutto quello che viene deciso deve passare dallo Stato. Si esprimerà il Parlamento. Che è sovrano e le Regioni dovranno adeguarsi.
Francesco Boccia
Ma soprattutto ribadendo che se ci sarà una regione è ad alto rischio, è evidente che essa non potrà partecipare alla mobilità interregionale. I gradi di rischio sono 3: basso, medio e alto. Al momento le regioni a rischio alto sono Molise, Lombardia e Umbria, ma si aspetta ancora il superindice composto da 21 indicatori che uscirà ogni venerdì.
Intanto l’assessore della Sanità della Regione Sardegna, Mario Nieddu, chiederà che sia lo Stato ad assumersi la responsabilità di dettare linee guida generali sul passaporto sanitario, portando la proposta presso la Conferenza delle Regioni.
I test sono a carico dei turisti?
I test saranno a pagamento, ma ci si sta organizzando per rimborsarne il costo sotto forma di servizi alberghieri o altri servizi regionali, come ad esempio l’ingresso ad un sito archeologico o un bonus per l’acquisto di beni tipici.
E se i test non venissero liberalizzati?
Allora la Regione Sardegna attuerà delle misure sostitutive per controllare chi entra nella nostra isola, quali nel dettaglio lo scopriremo solo venerdì 29 maggio 2020.
I turisti dovranno fare una quarantena in Sardegna?
Assolutamente no, il periodo di autoisolamento di 14 giorni vale solo per chi entra in Sardegna fino al 2 giugno 2020, ma fino a quella data non è possibile spostarsi tra le diverse regioni italiane per turismo. Dal 3 giugno 2020 invece ci si potrà spostare liberamente in Italia, senza autocertificazione, anche per turismo e senza fare alcun periodo di quarantena o altra forma di autoisolamento fiduciario.
E se mi positivizzo in Sardegna?
Purtroppo è un’eventualità che non si può escludere, per questo motivo la Regione Sardegna sta ultimando l’organizzazione delle strutture e misure necessarie per dare la massima cura e assistenza a chi arriva nell’isola e dovesse scoprirsi positivo. Assistenza che verrà ovviamente estesa alle famiglie.
E per chi viaggia spesso tra la Sardegna e la penisola?
Chi viaggia spesso fuori dalla Sardegna per questioni di lavoro verrà dispensato dall’eventuale test, purché non si rechi in regioni ad alto rischio.
Confermato il calendario dei voli:
Confermati i voli in continuità territoriale a inizio giugno, i voli nazionali da metà mese e quelli internazionali alla fine. Il calendario è stato scelto di comune accordo con le società di gestione degli aeroporti, che grazie al filo diretto con le compagnie, sono in grado di dire con certezza quando queste ricominceranno a volare. Riparte invece domani l’aviazione generale (i voli privati).
AGGIORNAMENTI:
23 maggio 2020 – Così il Presidente Solinas spiega le misure in un video appena pubblicato:
25 maggio 2020 – Venerdì prossimo verrà scelta la soluzione da adottare per controllare chi entra in Sardegna, test o metodi alternativi.